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A Palermo una reliquia di Wojtyla in una chiesa di via del Vespro

Un frammento di stoffa intrisa del suo sangue si trova nella piccola parrocchia di Sant’Agata la pedata, in zona Tukory

PALEMO. Un piccolissimo frammento di stoffa intrisa del suo sangue sarà la prima presenza «viva» a Palermo del Papa «santo subito». Questa particolarissima reliquia di Giovanni Paolo II, canonizzato assieme a Giovanni XXIII lo scorso 27 aprile, è giunta in città nella piccola parrocchia di Sant’Agata la pedata, nella zona di corso Tukory, per iniziativa di un conterraneo dell’amatissimo Papa polacco, don Jaroslaw Andrzejewski, da 24 anni a Palermo e da due anni parroco in questa chiesa.

Da lunedì scorso, ogni pomeriggio alle 17.30, nella chiesina di via del Vespro la comunità si riunisce per la novena di preparazione all’ingresso della reliquia, che prenderà il suo posto nella nicchia ricavata nell’antica pietra del muro sinistro, sormontata da un ritratto solare di Papa Wojtyla, il 22 ottobre alle 18, durante una celebrazione col vescovo ausiliare di Palermo, monsignor Carmelo Cuttitta. «Avere una reliquia di Giovanni Paolo II è stato un desiderio della comunità italiana e di quella polacca, che si sono riunite qui lo scorso 27 aprile, assieme al console onorario di Polonia, Davide Farina, per una preghiera di ringraziamento dopo la canonizzazione», racconta padre Jarek, come viene chiamato amichevolmente.

Ma il desiderio, che lo ha spinto a scrivere una richiesta formale all’arcivescovo di Cracovia, il cardinale Stanislaw Dziwisz, e poi a recarsi personalmente a prendere quel frammento di stoffa, risiedeva in realtà nel profondo del suo intimo. E come potrebbe essere diversamente per un sacerdote cinquantenne, che ha maturato la sua vocazione nella Polonia comunista dei primi anni Ottanta, che ha vissuto la rivoluzione di Solidarnosc a Danzica, che ha visto in quell’uomo vestito di bianco l’esempio di un cambiamento possibile.

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