
Dopo la violenza subita da due turiste ungheresi a Paternò, il deputato regionale Vincenzo Figuccia (Lega), questore all’Assemblea regionale siciliana, lancia una proposta destinata a far discutere: introdurre la «castrazione chimica» per i responsabili dei reati più gravi contro le donne.
«Due giovani ragazze ungheresi, ingannate, drogate e abusate da tre uomini di origine marocchina. Alle due vittime va tutta la mia vicinanza e solidarietà», afferma Figuccia, che chiede pene certe e severissime. «La sicurezza non è uno slogan ma un diritto da garantire con azioni concrete», aggiunge, rilanciando anche l’idea di ronde e presidi territoriali oltre all’istituzione di una commissione regionale permanente contro la violenza sulle donne.
«Come siciliani diciamo basta a una terra ridotta a hotspot d’Europa e incapace di garantire protezione a chi ci vive o viene per vacanza e lavoro. La sicurezza non è uno slogan: è un diritto», aggiunge il parlamentare regionale.
Il riferimento è allo stupro di gruppo, avvenuto nei giorni scorsi a Paternò, dove tre giovani marocchini di 21, 22 e 24 anni, irregolari in Italia, sono stati arrestati con l’accusa di violenza sessuale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia