
Giornata di mobilitazione per chiedere pace e giustizia in Medio Oriente. Oggi in numerose città italiane – da Roma a Reggio Emilia, fino a diversi centri siciliani – associazioni, sindacati e movimenti scendono in piazza a sostegno della Global Sumud Flotilla, la grande iniziativa civile internazionale che punta a portare aiuti umanitari a Gaza e a rompere l’assedio che da anni isola la popolazione palestinese.
In Sicilia l’appuntamento principale è a Palermo, al Foro Italico, alle 17, ma cortei e presìdi sono previsti anche a Messina, Siracusa, Enna, Ragusa e Trapani.
Le adesioni
Tra i promotori delle iniziative ci sono numerose associazioni nazionali e locali. Libera ha confermato la propria partecipazione: «In un momento in cui la situazione umanitaria a Gaza è drammatica, con migliaia di vittime civili, una crisi alimentare senza precedenti e infrastrutture distrutte, questa azione nonviolenta rappresenta un grido di speranza e di giustizia. La Flotilla è un gesto concreto di solidarietà e resistenza civile».
A livello nazionale, oltre una ventina di associazioni – tra cui Anpi Roma, Articolo 21 e Associazione Stampa Romana – hanno annunciato presìdi, in particolare a Roma in piazza del Campidoglio dalle ore 18, sottolineando: «Non è più il tempo delle parole. Stati e governi democratici debbono fermare questa barbarie».
Anche la Cgil partecipa alla mobilitazione: «Fermiamo la barbarie a Gaza – dichiara la confederazione – Non possiamo più accettare che vengano uccisi impunemente bambini, donne, operatori umanitari, sanitari e giornalisti e che continui la distruzione delle infrastrutture civili rimaste, a partire da ospedali e scuole». Il segretario generale Maurizio Landini è atteso nel pomeriggio al corteo di Reggio Emilia.
Una mobilitazione diffusa
Le manifestazioni di oggi vogliono lanciare un messaggio unitario: chiedere al governo italiano e alle istituzioni europee di assumere una posizione chiara, di proteggere i partecipanti alla Flotilla e di favorire l’avvio di un percorso politico che porti alla convivenza pacifica tra Israele e Palestina, attraverso il riconoscimento dello Stato Palestinese.
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