
«Dinanzi a tragedie riguardanti fatti di cronaca e giovani vite, è sempre doveroso il rispetto dei principi deontologici che regolano i rapporti tra l'avvocatura, i mezzi di informazione e i social network». A dirlo è il presidente dell’Ordine degli avvocati di Palermo, Dario Greco, che interviene dopo la morte della giovane pallavolista Simona Cinà, avvenuta nella notte tra sabato e domenica durante una festa di laurea in una villa a Bagheria.
Il presidente richiama l’articolo 55 del codice deontologico forense, che disciplina i rapporti degli avvocati con la stampa e con i social media. L'appello alla responsabilità e alla sobrietà arriva nel pieno del dibattito pubblico suscitato dalla tragedia e dalle reazioni successive sui media e sui social. «Il nostro codice deontologico impone all’avvocato che rilasci dichiarazioni pubbliche o interagisca con i media o utilizzi i social network l’obbligo di assumere un comportamento riservato, sobrio e misurato a tutela del decoro e della dignità dell’avvocatura».
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