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Palermo, riserve idriche ancora in lieve calo. Amap monitora l’emergenza. Ecco i nuovi dati

Resta in vigore fino a domenica 27 la sospensione della misura che prevede il razionamento idrico nel capoluogo dell'Isola

Diga Rosamarina

C'è stata la sospensione della misura che prevede il razionamento idrico a Palermo, almeno fino a domenica  27. Un provvedimento che si è reso necessario per far fronte all'ondata di calore. «Abbiamo recepito l’invito del sindaco Roberto Lagalla a sospendere il razionamento idrico già da questo pomeriggio in coincidenza di temperature sopra la media stagionale attese per questa settimana in tutto il territorio metropolitano di Palermo», aveva dichiarato l’Amministratore Unico di Amap, Giovanni Sciortino, aggiungendo che si riteneva «doveroso dare risposte alle esigenze dei cittadini di Palermo, nonostante il perdurare dell’emergenza idrica. Tuttavia, l’attuale livello delle riserve idriche non consente di abbassare la guardia e pertanto il razionamento verrà ripristinato non appena si ristabiliranno condizioni meteo meno sfavorevoli».

E, in effetti, stando ai numeri, la crisi idrica nel sistema metropolitano di Palermo non è comunque migliorata. Sono stati pubblicati, sul sito di Amap, i dati sulle riserve idriche aggiornati al 21 luglio 2025 che mostrano un lieve calo rispetto al mese precedente. Parliamo degli invasi che alimentano l’approvvigionamento potabile e irriguo di oltre un milione di abitanti.

Secondo quanto comunicato da Amap, che gestisce il servizio idrico in 48 comuni, i volumi lordi accumulati nei quattro principali invasi (Piana degli Albanesi, Scanzano, Poma e Rosamarina) hanno raggiunto i 61,45 milioni di metri cubi. Quasi il doppio rispetto a quello "da incubo" che era stato rilevato a inizio anno: il primo gennaio venivano, infatti, registrati solo 36,6 milioni di metri cubi. Ovviamente non va dimenticato che parliamo sempre di numeri bassi se paragonati ai 167 milioni del gennaio 2022.

Grafico tratto da www.amapspa.it

Un declino costante in quattro anni

Il confronto tra gli anni 2022, 2023, 2024 e 2025 evidenzia un crollo costante della risorsa disponibile:

  • 1° gennaio 2022: 167,36 milioni di mc (volume lordo)
  • 1° gennaio 2023: 109,63 milioni di mc
  • 1° gennaio 2024: 72,91 milioni di mc
  • 1° gennaio 2025: 36,62 milioni di mc

Grafico tratto da www.amapspa.it

Nei primi mesi del 2025 si è registrato un timido recupero fino a maggio, ma da giugno i volumi sono tornati a scendere: –1,25 milioni a giugno e –4,99 milioni a luglio. Dal 1° al 21 luglio si è perso un ulteriore 5% circa, con un calo di 3,33 milioni di metri cubi.

Disponibilità effettiva

«Ad oggi - si legge sul sito di Amap - sono state inoltre effettuate dalle autorità preposte (Autorità di Bacino e Commissario per l’emergenza siccità in agricoltura) le seguenti assegnazioni irrigue: Consorzio irriguo Zappa Paceco: 133.000 mc (dal Gabriele), Consorzio Irriguo Conca D’Oro: 477.000 mc (da Piana degli Albanesi), Consorzio di Bonifica Diga Poma: 1.500.000 mc, Consorzio di Bonifica Diga Rosamarina: 4.510.000 mc, Comune di Scillato: 36.720 mc (da Sorgente di Scillato).

Il ruolo cruciale degli invasi

Gli invasi rappresentano circa il 50% delle fonti di approvvigionamento per il sistema metropolitano, che include anche 4 grandi sorgenti (Scillato, Risalaimi, Gabriele, Presidiana), 21 pozzi e 2 derivazioni fluviali. Tuttavia, i bacini sono fondamentali anche per l’agricoltura, come dimostrano le assegnazioni irrigue effettuate dalle autorità:

  • 4.510.000 mc dalla diga Rosamarina
  • 1.500.000 mc dalla diga Poma
  • 477.000 mc da Piana degli Albanesi
  • 133.000 mc dalla sorgente Gabriele (Zappa Paceco)

Amap: dati trasparenti per una crisi visibile

Amap ha avviato la pubblicazione periodica dei dati sui volumi lordi e disponibili, corredati da grafici di confronto annuale e andamento temporale, per fornire alla cittadinanza un quadro chiaro della situazione. I dati sono aggiornati a cadenza mensile e riferiti alle ore 8 del giorno indicato.

 

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