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Il medico aggredito al Civico: «Colpito al viso ma fortunato, questa gente gira col coltello»

Per Alessandro Raffa prognosi di 21 giorni: «È un’escalation di violenza intollerabile. Io amo il mio lavoro ma non si può rischiare la vita. Nei pronto soccorso agenti H24»

Sul volto porta i segni della brutale aggressione, nell’animo è prostrato e abbattuto. Ma la sua indole di medico del pronto soccorso non è doma e l’abitudine ad affrontare le emergenze gli dà la forza di reagire. E di invocare misure dure da parte delle istituzioni per porre un argine alle violenza contro il personale sanitario negli ospedali, troppo spesso vittima di azioni feroci da parte di pazienti e loro familiari.

Alessandro Raffa, 52 anni, ferito con un pugno dal fratello di un paziente, per 21 giorni dovrà restare a riposo a causa dei traumi alla testa e delle ferite suturate con otto punti. Non era un paziente qualsiasi: coinvolto in un incidente stradale all’angolo tra le vie Oreto e Buonriposo, aveva investito col suo scooter e ucciso un uomo di 71 anni, Salvatore Aliotta, titolare di una rivendita di porchetta in zona. Il fratello rumoreggiava in corsia e, invitato a evitare di disturbare, ha colpito il medico. È stato arrestato.

«Ritengo di essere stato fortunato - commenta Raffa -. Questa gente minimo ha in tasca un coltello e se fossi stato colpito all’addome non sarei qui a raccontare. Io amo il mio lavoro ma non si può tollerare di rischiare la vita per compiere il proprio dovere. Occorre una netta inversione di tendenza, servono profonde modifiche legislative e organizzative in Sanità. In primo luogo nei pronto soccorso è indispensabile la presenza delle forze dell’ordine sulle 24 ore. Devono esserci almeno due uomini in divisa nelle sale, che siano ben visibili e pronti a intervenire».

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