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L’omicidio dell’ex calciatore al Notr3 di Palermo, fitto il giallo delle rivoltelle: il ruolo di un terzo giovane

Palermo.Omicidio Rosolino Celesia la discoteca Notr3 di via Pasquale Calvi,posta sotto sequestro..Ph.Alessandro Fucarini.

Arma vera o pistola a salve? Due pistole oppure una sola quella notte alla discoteca Notr3? A più di un anno dall'omicidio di Rosolino Lino Celesia, il giallo resta irrisolto. La tragica storia dell’ex calciatore ventiduenne, ucciso nella notte tra il 20 e il 21 dicembre del 2023 nel locale di via Pasquale Calvi, torna oggi in aula in Corte d'appello per la sentenza bis nei confronti di Gabriele Orlando, 24 anni - fratello maggiore di Matteo già condannato a 12 anni per il delitto - che, in primo grado, si è visto infliggere una pena di 4 anni e 8 mesi per porto e detenzione illegale di arma.

Al centro del procedimento c'è di nuovo il mistero della pistola mai ritrovata, un episodio che ha lasciato lo spazio aperto a tanti dubbi perché, come dimostrerebbe il video di quella tragica serata, c'è un altro individuo che impugna un’arma nei momenti successivi al delitto. Si tratterebbe di un amico dei due fratelli, mai indagato, che è stato ripreso nei frame prima che Gabriele venga immortalato a sua volta con una pistola in mano per un breve istante.

L’avvocato Vanila Amoroso, che difende il maggiore degli Orlando, nel suo ricorso ha sottolineato come il ruolo di questa persona sia poco chiaro e si è chiesta ripetutamente perché non siano stati presi provvedimenti nei suoi confronti. In pratica, secondo il legale, l'accusa si sarebbe concentrata esclusivamente su Gabriele, ignorando il ruolo e le eventuali responsabilità di altri presenti nella scena del delitto. I due fratelli, pur non avendo avuto contatti dopo gli arresti, nelle rispettive dichiarazioni hanno sostenuto che l'arma visibile nel filmato incriminato fosse una pistola giocattolo.

Una versione confermata in sede di interrogatorio dal ventiquattrenne che ha raccontato come la pistola a salve, custodita in casa, era stata utilizzata in passato dal minore per girare video sui social. Quest’ultimo, infatti, aveva simulato un'esecuzione al ritmo di una canzone neomelodica napoletana e la clip, diventata virale, era stato oggetto di discussione persino in una trasmissione televisiva condotta da Barbara D'Urso. Ma una perquisizione domiciliare, condotta a suo tempo, non aveva portato a nessun risultato.

Durante il processo Matteo, minore all’epoca dei fatti che ha compiuto 18 anni nel carcere del Malaspina, aveva confessato di essere stato lui a fare fuoco contro Celesia per legittima difesa: aveva spiegato di aver portato con sé due pistole, una vera, acquistata a Ballarò, e una a salve, presa senza il consenso di Gabriele. In discoteca, quando il fratello era stato aggredito da Lino - che lo aveva colpito con due pugni e rompendogli un dente - il diciottenne si era spaventato facendo fuoco e poi avrebbe gettato l’arma in mare nei pressi di Vergine Maria.

Nel video scuro e poco nitido, secondo la difesa, sarebbe stato lampante che il più grande dei due fratelli era visibilmente ubriaco perché camminava barcollando e lo si noterebbe impugnare la pistola solo per pochi istanti prima che questa gli venga sottratta. Per l’avvocato Amoroso non si può escludere che si tratti della pistola giocattolo, né che fosse presente il tappo rosso e, in ogni caso, a suo parere, il breve possesso dell'arma, aggravata dallo stato di alterazione fisica e mentale, sarebbe insufficiente a configurare il reato di porto abusivo per il suo cliente.

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