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Vacanza premio a Palermo per Raffaele Galatolo, il killer dell'Acquasanta

Per la Procura di Palermo resta un pericoloso mafioso e deve rimanere all'ergastolo, per il Tribunale di sorveglianza di Napoli è «un detenuto modello»

Diventa un caso il nuovo permesso premio a Raffaele Galatolo, 74 anni, killer dell’Acquasanta e fedelissimo di Totò Riina, che sta trascorrendo le vacanze di Natale e di Capodanno a Palermo, nel quartiere dove un tempo dettava legge.

Per la Procura di Palermo, Galatolo è e resta un pericoloso mafioso che deve rimanere all’ergastolo, per il tribunale di sorveglianza di Napoli è invece un detenuto modello, tanto da meritare un permesso premio, che durerà fino al 4 gennaio. Galatolo, uno dei responsabili della famigerata «camera della morte» in vicolo Pipitone, dove erano soliti uccidere i nemici del capo dei capo, era già tornato a Palermo lo scorso autunno.

Così, dopo la notizia dei giorni scorsi dell’annullamento del 41 bis per Giovanni Riina, il figlio edella «belva», si allunga l’elenco di boss e mafiosi che lasciano il carcere per permessi o che ottengono regimi carcerari meno duri. Il 28 dicembre L’Ufficio di sorveglianza di Padova aveva concesso nove giorni di permesso al boss ergastolano Ignazio Bonaccorsi, 67 anni, capo del clan dei Carateddi di Catania, uomo di fiducia dello storico capomafia Turi Cappello.

«Detenuto modello». Con questa motivazione era stato concesso un permesso premio della durata di sei ore all’ergastolano Domenico Pace, 58 anni, di Palma di Montechiaro, uno dei componenti del commando della Stidda che uccise il giudice Rosario Livatino ad Agrigento. E adesso il provvedimento che riguarda Galatolo, rinfocola le polemiche.

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