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Attentato con la molotov alla sede Leonardo di Palermo: per la Cassazione non fu terrorismo

(FRAME DA VIDEO) La Polizia di Stato ha eseguito tre misure cautelari, una in carcere e due di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, nei confronti di esponenti del movimento indipendentista Antudo che avrebbero lanciato bottiglie molotov dentro la sede palermitana Leonardo Spa il 26 novembre del 2022 nel corso di una manifestazione, 21 marzo 2024. Le indagini sono state condotte dalla sezione antiterrorismo della Digos di Palermo e dalla direzione centrale della polizia di prevenzione, coordinate dalla Procura di Palermo.ANSA/ POLIZIA DI STATO+++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++ NPK +++

«Il tribunale del Riesame non ha fornito un’adeguata motivazione a conferma della concreta sussistenza di un reale impatto intimidatorio sulla popolazione, tale da ripercuotersi sulle condizioni di vita e sulla sicurezza dell’intera collettività, posto, che solo in presenza di siffatte condizioni, lo Stato verrebbe effettivamente coartato nelle sue decisioni, visto che nel caso in esame - dalla stessa ordinanza impugnata - non risulta che l’ordigno incendiario abbia creato, nemmeno in via potenziale, alcuna situazione di reale pericolo, che è invece indispensabile per la configurabilità della aggravante terroristica come peraltro ribadito dalla giurisprudenza sopra indicata».

Lo dice la sentenza di Cassazione accogliendo in parte il ricorso presentato dall’avvocato Giorgio Bisogna che difende il vigile del fuoco di Palermo Luigi Spera, finito in carcere con l'accusa di terrorismo per aver lanciato oggetti incendiari contro la sede di Leonardo Spa. L'accusa di terrorismo infatti in Cassazione è caduta.

Era stato il tribunale del riesame di Palermo ad attribuire una valenza terroristica a quanto accaduto, motivo per il quale Spera era stato detenuto in regime di alta sicurezza nella prigione di Alessandria. Alla luce di quanto stabilito dalla Cassazione, il tribunale del riesame dovrà ora rivedere le misure cautelari.

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