Dopo la segnalazione giunta al Giornale di Sicilia dei genitori dei bambini frequentanti il plesso Alongi in zona Oreto, sulla cattiva gestione del servizio mensa per i piccoli dell'asilo, dai 3 ai 5 anni, interviene la Flc Cgil. «Anche quest'anno si ripresenta, tra i tanti, il problema dell'assistenza agli alunni durante i pasti nelle mense scolastiche: ma siamo sicuri che il problema sia soltanto a chi spetti il compito?» chiede il segretario generale Fabio Cirino.
L'assessorato comunale all'Istruzione ha spiegato che nel profilo professionale dei collaboratori scolastici è compreso anche il compito dell'assistenza durante il pasto ma il sindacato fa notare che non vengono specificate le funzioni e l’assegnazione dei compiti regolate da un protocollo nazionale rimandato, a sua volta, a specifici accordi locali.
Tra le azioni a carico dei collaboratori scolastici allora dovrebbero esserci: la vigilanza, la preparazione e il riordino delle mense, lo scodellamento, lo sporzionamento e ancora più nel dettaglio il taglio della carne a pezzetti, sbucciare e affettare la frutta. Ma per tutto questo, a detta dei sindacati, occorrerebbe ampliare l’organico e potenziare il personale.
«A nostro avviso il problema, l'ostacolo più grande, è rappresentato dalla carenza degli organici di personale Ata stabile, formato e disponibile per poter svolgere tali funzioni che, con protocolli mirati e con incentivi adeguati, possono essere svolti anche dai collaboratori scolastici - ribadisce il segretario Flc Cgil Palermo Fabio Cirino -. Ma davvero si pensa che un solo collaboratore a cui, magari, venga assegnato tale compito, possa assistere per esempio centinaia di alunni, tagliando la carne o sbucciando la frutta? Siamo d'accordo sul fatto che tale assistenza possa essere svolta dai collaboratori scolastici, ma per renderlo possibile occorre personale numericamente adeguato, formato con il corso Haccp, e incentivato».
Nel frattempo i genitori promettono manifestazioni e proteste perché i bambini così piccoli non riescono a fare tutto da soli, non sanno sbucciare la frutta né tagliare la fetta di carne. E ancora peggio, non sono in grado ancora di andare in bagno da soli per espletare i loro bisogni fisiologici. Anche in quel caso i bambini di tre anni, invece, vengono lasciati soli e spesso accade che, avendo lasciato da poco il pannolino, regrediscano e facciano passi indietro nella loro crescita. «Sono bambini che per quanto volgiamo rendere autonomi e indipendenti - dicono i genitori - sono ancora troppo piccoli e hanno bisogno necessariamente di assistenza. Servono persone che si occupino di loro anche in questi momenti, non basta farli giocare e farli stare in classe».
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