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Porticello, il recupero del Bayesian spetta all’armatore: passerà molto tempo

Dovranno essere le autorità italiane ad autorizzare l’operazione

Chiuse le operazioni di ricerca e soccorso dei dispersi all’interno del Bayesian, si apre ora la fase di recupero del veliero naufragato a mezzo miglio dal porto di Porticello: un’operazione che richiederà diverse settimane, molto probabilmente anche mesi, per la pianificazione e il recupero vero e proprio del superyacht.

In caso di naufragio o incidente in mare, dice il codice della navigazione (articolo 501 e seguenti e articolo 447 e seguenti del registro per la navigazione marittima), l’obbligo di rimuovere ogni possibile rischio per l’ambiente - e dunque riportare a galla l’imbarcazione - spetta al proprietario, che si tratti di un singolo soggetto o di una società. Il Bayesian, stando a quando emerso finora, risulta di proprietà della società «Revtom Ltd» - registrata sull’isola di Man e il cui amministratore è Angela Bacares, la moglie del tycoon Mike Lynch che era a bordo della nave al momento del naufragio - mentre la gestione è affidata al broker Camper & Nicholsons, la società che in questi giorni ha «blindato» i sopravvissuti, gestendo tutti gli aspetti logistici.

La Capitaneria di porto di Palermo, inoltre, ha già diffidato la società armatrice, in base alla legge 979 del 1982 sulle «Disposizioni per la difesa del mare», affinché metta in campo ogni possibile azione per rimuovere ogni rischio per l’ambiente marino.

Spetterà quindi a loro presentare i progetti per il recupero e assegnare l’incarico a una o più società. Secondo quanto si apprende, sono già stati avviati, mentre erano ancora in corso le ricerche dei dispersi, tutta una serie di contatti per capire come procedere, anche perché l’intenzione degli armatori è quella di rimuovere la nave prima possibile.

Nulla accadrà, però, senza l’autorizzazione delle autorità italiane, in primis la procura di Termini Imerese e l’autorità marittima di Palermo: i progetti e la società - o le società - scelte per il recupero, dovranno essere sottoposti al vaglio della guardia costiera, che li analizzerà, ne verificherà la rispondenza con la normativa italiana e internazionale, chiederà se necessario modifiche o aggiustamenti per vigilare sull’ambiente marino. Solo al termine di questi step, arriverà la definitiva approvazione.

Non solo: essendoci un’inchiesta penale in corso, tutti i passaggi dovranno essere sottoposti all’autorità giudiziaria. I cui accertamenti, in ogni caso, avranno la priorità rispetto alle operazioni di recupero vere e proprie.

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