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Un pitbull azzanna un ragazzo a Palermo: non ha microchip ma non sembra randagio, è caccia all’eventuale proprietario

È avvenuto nella zona del Forum. La polizia municipale ha catturato il cane. Il giovane è ferito in modo grave, ma non in pericolo di vita

Forum Palermo

A Palermo, nella zona del Forum, un cane ha azzannato un ragazzo minorenne: il giovane è stato ferito in modo grave, ma non è in pericolo di vita. L'aggressione è avvenuta ieri sera. Il cane, un pitbull, è stato catturato dalla polizia municipale. Questa mattina i vigili si sono recati nella zona per acquisire i filmati delle telecamere di sorveglianza e risalire anche all’eventuale proprietario.

Abbiamo motivo di ritenere che il pitbull, prelevato dal nostro servizio del canile municipale, sebbene vagante e non microchippato, sia in realtà un cane padronale non vigilato - dice l’assessore comunale al Benessere animale, Fabrizio Ferrandelli -. La stessa cosa è accaduta qualche giorno addietro al Foro Italico. Alla luce degli ultimi episodi, è mia intenzione mettere in campo una task force, con il nucleo Benessere animale e cinofilo della polizia municipale, per aumentare i controlli all’interno dei quartieri e verificare che i molossoidi siano tutti microchippati».

Ferrandelli fa riferimento a quanto avvenuto nei giorni scorsi a Palermo, quando al Foro italico un pitbull è stato ucciso con una coltellata. Su questo episodio nei giorni successivi sono intervenute le associazioni animaliste.

L’Associazione italiana difesa animali ed ambiente (Aidaa) ha scritto che «il crimine è avvenuto il 19 agosto. Il pitbull, un randagio che non aveva microchip, è stato ucciso con una coltellata al polmone. E nonostante gli interventi immediati di polizia e veterinari del canile non ce l’ha fatta». L’Aidaa ha ringraziato «chi ai vari livelli si è prodigato per cercare di salvare la vita del pitbull» e ha sottolineato che «si deve trovare e questa volta processare il responsabile anche se rischia di cavarsela con una multa. Noi facciamo la nostra parte e nei prossimi giorni faremo una denuncia e mettiamo a disposizione una ricompensa di 2.000 euro che sarà pagata a chi con la sua denuncia formale rilasciata alle forze dell’ordine e poi con la sua testimonianza aiuterà a far condannare in via definitiva il responsabile del crimine».

«Dalle informazioni che abbiamo ottenuto - ha scritto invece la Lav -, grazie alla presenza e all’attività sul territorio della sede locale Lav di Palermo, l'animale era in giro con il suo familiare umano, il quale stava passeggiando tenendo al guinzaglio anche un altro cane, non si sa di che tipologia. Il pitbull era lasciato sciolto, libero di circolare. Ed ecco che, avvicinatosi ai tavolini esterni di un bar nella zona del Foro Italico, l’animale ha incrociato un bulldog francese, i cui familiari umani erano seduti per un drink. I due cani si sono azzannati e il pitbull ha iniziato a mordere a sangue il bulldog. Si è diffuso il panico e la paura. La familiare umana del bulldog ha tentato di separare gli animali, senza però riuscirci, anzi ferendosi a causa di qualche morso. Finché non è intervenuto qualcuno, direttamente con un coltello, che ha colpito il pitbull, infliggendogli una coltellata mortale nel costato, che gli ha perforato direttamente i polmoni».

Poi la Lav racconta che «quando è arrivata la squadra del canile municipale, attivata dalla polizia municipale su segnalazione delle volanti della polizia di Stato intervenute sul posto, il cane era già morto e non c'era più nulla da fare. Il familiare umano del pitbull è fuggito immediatamente e, ancora adesso, non è stato identificato, poiché il cane non era microchippato. Allo stesso modo è ancora ignoto l’autore dell’atroce gesto, che con una freddezza assoluta ha accoltellato il cane, spegnendo la sua vita in un istante».

«Sappiamo che il bulldog è in una clinica qui in città, lo stanno curando - dichiara Giorgia Matesi, responsabile Lav Palermo - e anche la sua familiare umana si sta rimettendo. Ma siamo totalmente sconvolti per il destino a cui è andato incontro il pitbull. Come sede locale Lav, anche insieme ad altre associazioni del territorio, ci siamo resi disponibili a supportare le indagini e a collaborare con le autorità nell’identificazione dell’animalicida».

 

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