Il diciottenne Alessio Fuschi, figlio maggiore di Samuele Fuschi, morto nell'incidente stradale in viale Regione Siciliana a Palermo, è una promessa del calcio. Fin da piccolino ha coltivato la passione per questo sport, prima prendendo a calci palloni nel quartiere Falsomiele, poi militando in diverse squadre, tra cui Casteldaccia e nell'Asd oratorio San Ciro e Giorgio Marineo.
E proprio la società sportiva, appresa della tragedia, è stata tra le prime a far sentire la vicinanza al ragazzo, esprimendo condoglianze alla famiglia: «Presidente, dirigenti, giocatori e mister, si stringono al dolore del nostro calciatore Alessio Fuschi e tutta la famiglia per la tragica scomparsa del papà, un forte abbraccio». Anche la sua ex squadra, il Casteldaccia ha voluto stringersi attorno ad Alessio: «Il presidente Francesco D'Antoni e tutta la società Asd Casteldaccia esprimono la propria vicinanza alla famiglia del nostro ex giocatore Alessio Fuschi per la scomparsa del padre. Il signor Samuele Fuschi è venuto a mancare nella giornata di ieri all’affetto dei suoi cari».
Alessio Fuschi viene descritto da chi lo conosce come un ragazzo molto maturo, che ama la famiglia e il calcio, passione che condivideva con il padre. E il giovane ha voluto affidare un commovente pensiero ai social: «Ero il tuo orgoglio, amavi vedermi giocare, dicevi sempre: ‘Che figlio sistemato che ho…’ e sarà sempre così. Ti porterò in alto. Riposa in pace però io non lo posso accettare dico ancora: ‘Svegliati’ dentro di me. Non dormire».
Sul suo profilo social campeggia la scritta: «Il calcio? La mia vita» e sono tante le foto che il ragazzo ha postato, anche di anni addietro quando era un bimbo.
Adesso a prendersi cura della sua famiglia, della madre e delle tre sorelline, così come ha subito detto dopo la tragedia, sarà lui, Alessio che, qualche tempo fa, aveva anche deciso di sposarsi, programmando per i prossimi mesi la data delle nozze.
Ieri sul luogo della tragedia, Alessio ha mostrato tanta compostezza. Era arrivato poco dopo il suocero del padre, Salvatore Santoro. Quest'ultimo, con gli occhi rossi, aveva detto che «la buca si era aperta già tre giorni fa. Era più piccola, ma c’era. Oggi (ieri, ndr) si sarà allargata un po’ di più. Mio genero è passato di qua. Avrà cercato di scansarla in qualche modo e ci ha rimesso la vita». Una ricostruzione inizialmente lucida, sfociata poi nel pianto. «Un gran lavoratore - aveva detto - tutto per la sua famiglia. Prendeva il reddito: dopo, ha sempre cercato lavoretti saltuari per mantenere la famiglia».
In alto Alessio Fuschi e Salvatore Santoro
Caricamento commenti
Commenta la notizia