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Palermo, la lite per il cane finita a coltellate: cade l'accusa di tentato omicidio, l'imputato condannato a 1 anno e 8 mesi

La sentenza del gup con il rito abbreviato. I fatti, avvenuti a Borgo Nuovo, risalgono al giugno del 2023

Era stato arrestato con l'accusa di tentato omicidio del vicino, al termine di una lite scoppiata nel quartiere Borgo Nuovo di Palermo per un cucciolo di cane. Ma il gup, Paolo Magro, ha condannato Michele Mercurio a un anno e 8 mesi (contro i 4 anni invocati dal pm) riqualificando il reato in lesioni – così come avevano chiesto gli avvocati Salvino e Giada Caputo e Francesca Fucaloro – mentre lo ha assolto dall’accusa di porto e detenzione di arma. La sentenza è stata emessa col rito abbreviato, che dà diritto a uno sconto di pena di un terzo.

La vicenda risale al 29 giugno del 2023 e si svolge in largo Castelbuono, a Borgo Nuovo. Mercurio, appassionato di animali e custode di un allevamento per gatti, aveva chiesto a Puleo – pregiudicato ai domiciliari noto nel quartiere per essere un soggetto violento ed aggressivo e dedito al consumo di stupefacenti – di riportargli un cucciolo di cane che in precedenza gli aveva regalato. Puleo, dopo le offese dei giorni precedenti, si era avventato contro Mercurio attaccandolo con una zappa e poi con una mazza di legno. Puleo aveva atterrato l’avversario come in un match di wrestling e si era messo a cavalcioni su di lui cercando di stringergli le mani al collo per strangolarlo. A questo punto, Mercurio, in preda al panico, aveva estratto un coltello da sub che teneva nella tasca posteriore dei pantaloni e aveva colpito il conoscente al collo e al torace. Ma subito dopo, davanti al rivale ferito, aveva chiamato il 118.

I medici legali, nominati dalla procura, avevano sottolineato che i colpi inferti erano vicini agli organi vitali, mentre i consulenti dalla difesa hanno dimostrato che Puleo non era mai stato in pericolo di vita e che nessuna funzione vitale era stata compromessa.

 

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