Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

La strage di Casteldaccia: eseguite le autopsie, ora i funerali delle cinque vittime

Migliorano le condizioni del sesto operaio. Lutto cittadino ad Alcamo e a San Cipirello

Sono state eseguite le autopsie anche sui corpi di Roberto Raneri e Giuseppe Miraglia, gli operai morti nella strage di Casteldaccia insieme a Epifanio Alsazia, socio della Quadrifoglio Group, Ignazio Giordano e Giuseppe La Barbera. Come gli esami eseguiti ieri, giovedì 9 maggio, sulle prime tre vittime è stato accertato che la morte è avvenuta per intossicazione e asfissia. Dopo gli esami sui corpi le salme sono state dissequestrate e sono state restituite alla famiglia per celebrare i funerali.

I funerali di Giuseppe Miraglia saranno celebrati domani, sabato 11 maggio, alle 15 nella chiesa madre di San Cipirello, in piazza Matrice. Il sindaco Vito Cannella ha proclamato il lutto cittadino.

I funerali di Epifanio Alsazia, il socio della ditta subappaltatrice Quadrifoglio, si celebreranno sempre domani, alle 10.30, nella chiesa madre di Alcamo. Anche il sindaco di Alcamo, Domenico Surdi, ha proclamato il lutto cittadino per Epifanio Alsazia e per Roberto Raneri, i concittadini vittime dell’incidente sul lavoro di Casteldaccia. Nei giorni delle esequie sarà esposta al Palazzo di Città la bandiera a mezza asta in segno di lutto.

E sempre domani mattina, alle 9.30, l’ultimo saluto nella chiesa madre di Partinico (Palermo) a Ignazio Giordano. Celebrerà l’arcivescovo di Monreale, Gualtiero Isacchi. L’ultimo saluto a Roberto Ranieri sarà lunedì pomeriggio ad Alcamo nella chiesa Anime Sante. Le esequie della quinta vittima, Giuseppe La Barbera, si terranno lunedì prossimo alle 10 nella chiesa del Carmine maggiore, in piazza del Carmine, nel quartiere Ballarò, centro storico di Palermo.

Intanto, nel reparto di terapia intensiva del dipartimento di emergenza del Policlinico di Palermo diretto dal professore Antonino Giarratano, migliorano le condizioni di Domenico Viola, l’operaio strappato alla morte dall’intervento dei vigili del fuoco e dai sanitari del 118. «Permane un elevato rischio di complicanze infettive collegato a quanto già comunicato sulla tossicità delle esalazioni di idrogeno solforato sprigionate dai liquami che hanno investito l’operaio - dicono dall’ospedale - e anche alla condizione di immunosoppressione che interessa i pazienti in trattamento intensivo e che viene monitorata e trattata secondo linee guida. Occorre verificare il trend delle prossime 96 ore per potere sciogliere l’attuale prognosi riservata sulla vita».

Caricamento commenti

Commenta la notizia