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Le strage di Casteldaccia, i sindacati: «Alcuni operai morti erano sotto inquadrati»

I sindacalisti: «Non riusciamo a capire come mai non siano stati previsti tutti gli accorgimenti necessari per interventi dove possono verificarsi fuoriuscite di gas nocivi»

«Dai nostri controlli effettuati presso gli enti bilaterali, alcuni dei lavoratori vittime di questa immane tragedia erano sotto inquadrati rispetto alle mansioni che stavano svolgendo in cantiere». Lo dicono i segretari provinciali di Palermo di Fillea, Filca, Feneal, Piero Ceraulo, Francesco Danese e Pasquale De Vardo.

«Questo sta a significare quello che da anni denunciamo rispetto al corretto inquadramento dei lavoratori edili nei cantieri della provincia. E inoltre non abbiamo mai avuto traccia che questi stessi lavoratori abbiano nell’ultimo anno svolto attività di formazione presso il sistema bilaterale», concludono.

«Ancora non è chiara la dinamica ma se, come pare, tutti gli elementi lasciano intuire che gli operai stavano svolgendo un lavoro pericoloso, non riusciamo a capire come mai non siano stati previsti tutti gli accorgimenti necessari per interventi dove possono verificarsi fuoriuscite di gas nocivi, pericolosi per l’incolumità pubblica», aggiungono i sindacalisti.

«Appena l’altro giorno a Palermo ricordavamo i morti di Campofelice e di via Ugo La Malfa. Con questa nuova tragedia, si certifica una situazione di emergenza e di stato di guerra. Qui i morti sul lavoro si stanno moltiplicando giorno dopo giorno. Domani saremo davanti al prefetto a chiedere l’intervento delle istituzioni e a sollecitare il tavolo su salute e sicurezza che da tempo chiediamo», spiegano Ceraulo, Danese e De Vardo.

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