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L'omicidio-suicidio di Palermo: i colleghi della vigilessa sconvolti, per il comandante «Laura era irreprensibile»

Nicola Scaglione, segretario provinciale del Csa: «Le volevamo molto bene, ha sempre avuto un comportamento sereno»

«A caldo possiamo dire che nessuno di noi poteva immaginare una cosa del genere, una sciagura di questo tipo». A dirlo è Nicola Scaglione, segretario provinciale del Csa e collega dell’agente municipale Laura Lupo, arrivato sul luogo dell’omicidio-suicidio in via Notarbartolo a Palermo dove sono stati trovati morti i coniugi. La donna, secondo una prima ricostruzione, avrebbe ucciso il marito Pietro Delia e poi si sarebbe suicidata.

Mentre la scientifica opera e i carabinieri presidiano il portone di ingresso, in via Notarbartolo 49 arrivano anche gli agenti della polizia municipale, colleghi della sessantaduenne Laura Lupo. «Una persona che tutti stimiamo - prosegue Scaglione - cui volevamo molto bene e cha sempre avuto un comportamento sereno». Ai piedi del palazzo si avvicendano anche i parenti della coppia. «Non avevamo mai avuto il minimo pensiero sotto questo punto di vista - prosegue il segretario Csa - non abbiamo ancora capito cosa sia successo, non abbiamo realizzato. Siamo sconvolti. Aspettiamo adesso di capire cosa sia successo e cosa sta succedendo, lasciamo lavorare gli investigatori».

Anche il comandante della polizia municipale di Palermo Angelo Colucciello è arrivato in via Notarbartolo. «Una storia bruttissima - dice - che ci ha colto tutti di sorpresa. Nessuno poteva immaginare un epilogo così drammatico. La nostra collega era una persona caratterizzata da grande pacatezza e signorilità nel tratto e nel comportamento. Svolgeva l’attività di agente della polizia municipale negli uffici del giudice di pace con grande professionalità e preparazione. Era irreprensibile».

Nel video le parole di Nicola Scaglione

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