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Il sospetto di una truffa ai clan palermitani nell’indagine sul maxi riciclaggio

Del denaro che i mafiosi di Salemi avrebbero ripulito per conto dei «cugini» palermitani non c’è traccia negli istituti di credito Deutsche Bank e Hsbc

Spunta il sospetto di una maxi truffa ai clan palermitani nell’indagine della dda del capoluogo che la scorsa settimana ha portato a 11 misure cautelari. Gli inquirenti, che avevano ipotizzato un riciclaggio di 12 milioni di euro realizzato sfruttando la piattaforma bancaria swift, hanno delegato una serie di accertamenti presso l’ufficio Swift Italia e negli istituti di credito Deutsche Bank e Hsbc, ma del denaro che i mafiosi di Salemi avrebbero ripulito per conto dei «cugini» palermitani non c’è traccia. Dodici milioni di euro sarebbero dunque svaniti nel nulla. Una scoperta che fa pensare qualcuno dei soggetti coinvolti nel piano abbia messo a segno una truffa.

Eppure le intercettazioni e un report bancario avevano dato indicazioni precise sul tentativo che Andrea e Salvatore Angelo, imprenditori di Salemi vicini a Matteo Messina Denaro, avrebbero fatto per trasferire il denaro dei boss di Palermo in cambio di una cospicua provvigione. Mente finanziaria dell’operazione sarebbe stata Giuseppe Burrafato, mafioso col pallino per la finanza, coinvolto nell’inchiesta ma non raggiunto dalla misura cautelare. E proprio attraverso di lui potrebbe essere stata commessa la truffa. I soldi che intercettati i mafiosi avevano detto di avere «in pancia», quindi di avere incassato, non si trovano.

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