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Palermo, acqua dai pozzi e dighe ripulite: ecco gli interventi contro la crisi

Scatta il piano di razionamento elaborato da Amap

Signore e signori, è tornata la grande sete. Da oggi in città e nei 46 comuni gestiti dall’Amap scatta il piano di gestione in emergenza delle risorse idriche. In altre parole, il razionamento. Tecnicamente non ci saranno turni di erogazione, ma si procederà a diminuire la pressione nelle reti con l’obiettivo di avere meno consumi e diminuire le perdite lungo il reticolo delle condutture. Non c’è nulla da fare, non si poteva evitare, gli invasi che portano i milioni di litri verso le case sono quasi vuoti. Per cui, le decisioni prese dalla struttura di via Volturno sono quelle giuste, anche gli esperti indipendenti concordano che per gestire questa situazione non si può fare diversamente. E allora ecco che tutta la città, escluso il centro storico dove le condutture sono nuove perché rifatte da poco e devono essere tenute a pressione costante, verrà coinvolta nel piano che consisterà nell’immettere una minore quantità di acqua al secondo.

L’acqua dai rubinetti, insomma, scorrerà molto più lentamente. Qualche problema di approvvigionamento lo potranno avere i piani più alti in mancanza di una cisterna condominiale. E siamo solamente all'inizio. In una riunione dell’osservatorio permanente sugli utilizzi idrici, che mette attorno allo stesso tavolo tutti i gestori sparsi per la Sicilia, il rappresentante dell’Amap ha fatto presente che ci sono due scenari che si possono prefigurare. Uno con una riduzione minima delle erogazioni (nell’ordine dell’1-4%) che farebbe stare tranquilli fino al prossimo autunno; l’altra con limitazioni più consistenti consentirebbero di giungere al 2025.

Nei quattro invasi che forniscono l’area metropolitana ci sono al momento 10 milioni di metri cubi. Supponendo di procedere a una diminuzione nell’ordine dell’11-12% si può garantire il fabbisogno per i soli usi potabili fino a gennaio. Ma a una condizione: per gli usi irrigui non si deve utilizzare nemmeno una goccia dalle dighe dai pozzi e dalle sorgenti.

L'articolo completo di Giancarlo Macaluso in edicola sul giornale di oggi

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