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Il blitz antimafia di Palermo, tra gli arrestati il nuovo reggente: torna in cella il boss Suleman

Finita di scontare la pena a 8 anni sarebbe tornato alla guida del clan. Ritenuto molto vicino a Gianni Nicchi

Arresti «al vertice» quelli eseguiti dai carabinieri del Comando provinciale di Palermo, nell’ambito dell’operazione denominata «Roccaforte 2», coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, guidata da Maurizio de Lucia.

Si tratta di Paolo Suleman, 47 anni, ritenuto molto vicino a Gianni Nicchi, considerato il delfino del padrino di Pagliarelli, Nino Rotolo.
Suleman era già stato arrestato nel 2011 nel blitz «Hybris», con il quale si colpì il mandamento mafioso palermitano di Pagliarelli.
Secondo gli investigatori del Nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri, Suleman, finito di scontare la condanna a 8 anni, sarebbe tornato ad occuparsi soprattutto di estorsioni divenendo il reggente della famiglia mafiosa di corso Calatafimi.
Il gip di Palermo, accogliendo le richieste della Dda, ha inoltre disposto la custodia in carcere per Rosario Lo Nardo, 41 anni, e gli arresti domiciliari per Giuseppe Marano, di 71 anni.
Secondo gli investigatori, i tre arrestati questa notte erano il nuovo vertice della famiglia del mandamento di Pagliarelli. Suleman, il reggente e Lonardo e Marano i suoi luogotenenti, saliti al vertice dell’organizzazione dopo gli arresti del gennaio 2023 e del luglio 2020.

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