I giudici della corte d’appello di Palermo presieduti da Mario Conte, (a latere Luisa Anna Cattina e Riccardo Trombetta) hanno assolto due carabinieri Cristian Filardo e Antonino Morinello in servizio della compagnia di Misilmeri accusati di avere picchiato un sorvegliato speciale nel corso di un controllo in casa perché il fatto non sussiste.
I due militari erano stati condannati in primo grado a 3 anni e un mese di reclusione oltre ai risarcimenti dovuti alla parte civile costituita. I due imputati erano chiamati a rispondere di lesione aggravate nei confronti di un uomo che avrebbero colpito con svariati pugni, di avergli perforato il timpano e di averlo minacciato di portarlo in carcere criminale di Barcellona Pozzo di Gotto e di ammazzarlo a bastonate. I due carabinieri avrebbero nascosto nelle proprie relazioni di servizio di riferire quanto realmente accaduto durante il controllo eseguito e accusato con calunnia lo stesso indagato di aver pronunciato minacce di morte nei confronti di uno dei due militari.
Gli avvocati Salvatore Sansone, Fabio Ferrara e Nicola Salzano che hanno difeso i due militari hanno sostenuto l’assoluta inattendibilità dell’accusa, all’epoca dei fatti, in misura di vigilanza speciale per condotte connesse a suo grave deficit psichiatrico manie di persecuzione e incoercibile, forte avversione ai carabinieri, manie di complotto ai suoi danni. “Siamo soddisfatti dell’esito del nostro lavoro - dicono gli avvocati - diretto a ristabilire la verità su una vicenda che ha gravemente provato due carabinieri che hanno operato sempre con diligenza e rispetto della legge».
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