Il sindacalista Mico Geraci fu ammazzato «per il suo impegno civico e politico» per ordine del boss di Cosa nostra Bernardo Provenzano. Geraci, spiega la procura di Palermo che ha fatto luce e emesso due ordinanze di custodia cautelare per il delitto commesso 25 anni fa, si era schierato apertamente, in certi discorsi, contro la famiglia mafiosa di Caccamo, rivelandosi «particolarmente scomodo per i consolidati assetti mafiosi di quel territorio sì da suscitare l’intervento e la reazione dello stesso Bernardo Provenzano che, personalmente, ne ordinò la soppressione».
L’omicidio, prosegue la procura guidata da Maurizio de Lucia, venne materialmente realizzato da due giovani, poi entrambi morti ammazzati, uno dei quali ucciso ad opera degli stessi odierni destinatari della suddetta ordinanza cautelare, Pietro e Salvatore Rinella, già detenuti.
Nella foto procuratore capo di Palermo Maurizio del Lucia
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