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L'arresto del boss Auteri, i carabinieri: «Una ulteriore risposta per rendere Palermo ancora più vivibile»

L'intervento del generale Luciano Magrini, comandante provinciale dell'Arma, in merito alla cattura del latitante

«È un risultato investigativo importante. Una ulteriore risposta che l’Arma è l’autorità giudiziaria danno per rendere ancora più vivibile Palermo. La lotta e il contrasto a cosa nostra passa anche dall’arresto dei grossi latitanti e sicuramente Auteri possiamo considerarlo tale». Lo ha detto il generale Luciano Magrini, comandante provinciale dei carabinieri di Palermo, incontrando i giornalisti dopo l’arresto di Giuseppe Auteri, 48 anni, latitante dal 2021 inserito nella lista dei criminali più ricercati in Italia.

Auteri - considerato reggente del mandamento di Porta Nuova, uno dei più importanti di Palermo - al momento dell'arresto non ha opposto resistenza. Alla conferenza stampa hanno preso parte anche il colonello Ivan Boracchia, comandante del reparto operativo, e il tenente colonello Domenico La Padula, comandante del Nucleo investigativo.

«L'indagine è durata due anni - ha detto Boracchia -, è stata una indagine molto complessa e articolata che coniuga l'investigazione di qualità con l'impiego di tecnologie aggiornate e controllo del territorio, che è il nostro punto di forza». Auteri «era molto accorto nel gestire la latitanza - prosegue il colonnello - motivo per cui era riuscito in questi due anni a rimanere irreperibile. Sono in corso accertamenti, non possiamo entrare nel merito». Ma, fa sapere «c'è molto materiale...».

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