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Corte dei Conti, prime denunce di illeciti per l'uso dei fondi del Pnrr

Il procuratore generale Zingale: «Il non corretto utilizzo, oltre ad attrarre un indebito interesse della criminalità organizzata rischia di neutralizzare l’obiettivo politico dell’intervento finanziario europeo»

L'ingresso della Corte dei Conti

«Cominciano ad arrivare, soprattutto ad iniziativa della Procura Europea (Eppo), le prime denunce connesse ad illeciti relativi a finanziamenti del Pnrr. Si tratta di una circostanza che, ancorché facilmente prevedibile, appare non meno sconfortante, perché si tratta di importi spesso rilevanti attraverso il cui non corretto utilizzo, oltre ad attrarre un indebito interesse della criminalità organizzata si rischia di neutralizzare l’obiettivo politico dell’intervento finanziario europeo». Lo ha detto il procuratore generale della Corte dei Conti della Regione siciliana Pino Zingale nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario a Palermo.

«A tal riguardo è necessario non solo che le varie amministrazioni si organizzino adeguatamente dal punto di vista operativo e delle risorse umane e professionali dedicate, ma che sappiano anche adeguatamente vigilare sul corretto impiego delle risorse - prosegue il procuratore - In tale contesto non pare di alcuna utilità, ed anzi sembra costituire un grave vulnus alla tutela del pubblico erario, la normativa attualmente vigente, l’articolo 21, operativo sino al 31 dicembre 2024, di limitazione della perseguibilità a titolo di colpa grave ai soli fatti omissivi».

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