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Palermo, sorpreso a smontare un'auto in corso Calatafimi: arrestato trentenne

I carabinieri hanno notato l'uomo che armeggiava tra i mezzi in sosta. Era in possesso degli attrezzi per lo scasso che sono stati sequestrati

È stato colto in flagrante dai carabinieri un trentenne che in corso Calatafimi a Palermo ha preso di mira un veicolo parcheggiato: aveva appena smontato alcune parti di un'auto che presto sarebbero diventati pezzi di ricambio da piazzare nel mercato nero. I militari stavano effettuando alcuni controlli nella zona quando hanno notato l'uomo che armeggiava tra i mezzi in sosta.

L'hanno trovato in possesso di un grimaldello, pinze e cacciaviti con cui aveva poco prima forzato l'auto, che ha anche saccheggiato. Per lui è scattato subito l'arresto per furto aggravato, ricettazione e possesso di attrezzi da scasso, mentre i carabinieri hanno rintracciato il proprietario. Un episodio che allunga la lista di furti e atti vandalici ai danni delle auto a Palermo.

L'ultimo caso risale soltanto a cinque giorni fa alla Noce: in via Crociferi sono state date alle fiamme sette macchine. I vigili del fuoco arrivati sul posto per spegnere l'incendio hanno trovato tracce di liquido infiammabile e le indagini sono tuttora in corso per risalire ai responsabili. Nel centro storico una decina di mezzi sono invece stati gravemente danneggiati nella zona compresa tra via Maqueda e piazza Sant'Anna. I vandali hanno colpito nel giro di pochi giorni nelle vie Calderai, Bologna, Livorno, Cantavespri. I residenti hanno trovato i vetri sfondati, a finire nel mirino anche il furgone utilizzato da un commerciante.

È di ieri, lunedì 19 febbraio, invece, l'operazione della polizia con venti misure cautelari a Palermo. È stata smantellata un’associazione criminale accusata di riciclaggio di auto rubate ed estorsioni commesse con la tecnica del «cavallo di ritorno». Per sette sono stati disposti gli arresti in carcere, per cinque i domiciliari, per tre l’obbligo di dimora, per uno quello di presentazione alla polizia giudiziaria. Quattro persone sono invece state denunciate. Il gruppo avrebbe avuto la propria base operativa allo Sperone, dove venivano modificati i dati dei telai dei mezzi rubati.

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