«Se dietro ai protagonisti di questa vicenda ci sono altri soggetti e scenari? Forse sì, cercheremo di capirlo e speriamo di avere l’appoggio delle altre sedi giudiziarie e delle altre istituzioni per accertarlo». Lo ha detto il procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio (nella foto) alla conferenza stampa sulla strage di Altavilla, convocata nella compagnia carabinieri di Bagheria.
«Si sono verificati in più occasioni - aggiunge Cartosio - dei comportamenti che hanno una matrice religiosa distorta e che non avvengono solo a Termini Imerese, ma in tutto il territorio nazionale. È inutile che stia a sottolineare in quanti casi abbiamo constatato che la religione o determinati ruoli all’interno della chiesa siano stati usati utilizzati allo scopo di abusare sessualmente di minori. In qualche caso l’abuso è stato finalizzato non solo allo scopo sessuale ma anche a sfruttare economicamente e lavorativamente le persone. Stavolta abbiamo a che fare con una tragedia che rappresenta il massimo dell’immaginazione umana».
«Ci sentiamo - aggiunge - di dover dire che quanto è accaduto deriva da un modo di concepire la religione in maniera distorta, con soggetti che approfittano della debolezza e della vulnerabilità di altri. Facciamo quindi un appello, soprattutto ai giovani, affinché si muovano per fare emergere queste situazioni».
«Ai ragazzi dico: so che è difficile e complicato fare emergere certe cose ma questa terribile tragedia dimostra che il silenzio alle volte può essere la propria condanna a morte - spiega - Le strutture della magistratura, delle forze ordine e delle altre istituzioni sono in grado di aiutare efficacemente le vittime di questi reati».
Alla conferenza stampa erano presenti anche i sostituti procuratori Chiara Salerno e Manfredi Lanza, il comandante provinciale dei carabinieri di Palermo, generale di brigata Luciano Magrini, il comandante dei carabinieri di Monreale, tenente colonnello Giulio Modesti, e il comandante della compagnia di Bagheria, maggiore Francesco Battaglia.
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