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Continua la protesta degli agricoltori: oltre 300 i trattori partiti da Termini Imerese

«Basta stare in silenzio, bisogna farsi sentire. Chi non ha il coraggio di ribellarsi, non ha il diritto di lamentarsi», è il messaggio lanciato dai coltivatori che hanno marciato verso Cefalù

Continua la protesta degli agricoltori in Sicilia. Circa 500 i coltivatori ed allevatori che hanno manifestato con più di 300 mezzi partendo dalla zona industriale di Termini Imerese  Protesta accesa contro il Green Deal, la Politica Agricola Comune (Pac) e gli accordi di libero scambio dell’Unione europea.

«Basta stare in silenzio, bisogna farsi sentire. Chi non ha il coraggio di ribellarsi, non ha il diritto di lamentarsi», si legge in alcuni striscioni. Chiedono mediazione, protezione e tutela di loro stessi, di un lavoro fatto con sacrifici. Chiedono, inoltre, di essere valorizzati per aver creduto fortemente nelle potenzialità della Sicilia.

Per gli agricoltori «il futuro, la continuità, vanno garantiti dando le stesse chiavi alle future generazioni senza più aspettare. I costi elevati non permettono oggi di andare avanti».

Lo snodo dei mezzi agricoli da Termini Imerese ha proseguito la sua marcia verso Cefalù. Sono state evidenziate le richieste volte alla tutela degli agricoltori da presentare alla Regione. Ieri pomeriggio è arrivata una prima risposta. «Come governo regionale siamo pronti a fare tutto ciò che è necessario per affiancare gli agricoltori e gli allevatori in quella che speriamo possa essere un'inversione di tendenza, a livello nazionale ed europeo», ha detto il presidente Renato Schifani.

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