La cerimonia di stamattina alle 9, davanti alla lapide che ricorda Mario Francese, sarà come ogni anno in viale Campania, a Palermo, nel punto in cui il nostro cronista giudiziario fu assassinato da Leoluca Bagarella, il 26 gennaio del 1979. Oltre ai rappresentanti delle istituzioni professionali, alle autorità civili e militari ci saranno i familiari di Mario, i figli Giulio, Fabio e Massimo Francese, con il direttore responsabile del Giornale di Sicilia, Marco Romano.
Mario Francese era nato il 6 febbraio del 1925 e dunque non aveva ancora compiuto 54 anni, quando venne ucciso: per festeggiare idealmente il compleanno, anche quello mai raggiunto, il premio a lui dedicato si tiene tradizionalmente proprio il 6 febbraio. Anche quest’anno sarà così e l’appuntamento sarà martedì 6 alle 10 al teatro Santa Cecilia di Palermo. Come sempre, la XXV edizione del Premio avrà una sezione per giornalisti under 35, intitolata a Giuseppe Francese, il figlio che si batté per far riaprire il caso a livello giudiziario, scuotendo le coscienze, sensibilizzando l’opinione pubblica e portando a un processo concluso con le condanne del killer, Leoluca Bagarella, e dei mandanti. Giuseppe, nel settembre 2002, a condanne divenute definitive, ritenne concluso il suo compito su questa terra e decise di andare via per sempre.
Nell’ultima edizione il Premio Mario Francese era andato a Mario Barresi, il Premio Giuseppe Francese a Lucia Sgueglia e per la sezione scuole era stato premiato il cortometraggio La ragazza del mare, realizzato dagli studenti dell’istituto D’Alessandro di Bagheria. Quest’anno, oltre ai premi principali sarà anche conferito un riconoscimento alla memoria di Andrea Purgatori, indimenticato cronista scomparso nel luglio scorso, protagonista di inchieste giornalistiche memorabili, a cominciare da quella sulla strage di Ustica. Il premio sarà consegnato al figlio Edoardo, che sarà presente alla cerimonia.
Anche quest’anno sarà assegnato un premio riservato alle scuole, per il concorso cinematografico che ha come tema Andare, vedere, raccontare. La sfida del giornalismo. Sono otto le scuole finaliste: la Archimede di Messina con il video L’onorevole, l’uomo d’onore, l’onesto; il Benedetto Croce di Palermo con il video Il passo dell’onda; il Calvino-Amico (Trapani) col video Io sento, io vedo, io parlo; il Danilo Dolci di Palermo con L’opera dei pupi antimafia; il Minutoli di Messina con Verità di ieri e di oggi; Rosina Salvo di Trapani con Il mestiere di giornalista tra ieri e oggi; lo Sciascia-Fermi di Sant’Agata di Militello con La voce del futuro; il Vittorio Emanuele III di Palermo con Odio l’indifferenza. La Commissione è presieduta da Gaetano Savatteri e composta da Felice Cavallaro, Salvatore Cusimano, Silvia Francese, Roberto Gueli, Tiziana Martorana, Franco Nicastro, Nello Scavo e Lidia Tilotta.
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