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Palermo, dal Pnrr oltre 2 miliardi di euro: finanziati 833 progetti

Il sindaco Roberto Lagalla: «Puntiamo su interventi che cambieranno il volto della città»

«La città metropolitana di Palermo ha avuto finanziamenti per oltre 2 miliardi. Quindi sul territorio di Palermo saranno finanziati 833 progetti di varie dimensioni con un rapporto procapite per ogni cittadino di 1800 euro». A dirlo Bianca Maria Volpe dell’ispettorato generale del Pnrr nell’aula Piersanti Mattarella dell’Ars di Palermo durante il convegno «I Comuni come leva di sviluppo attraverso il Pnrr organizzato da Quater. «Si tratta - ha aggiunto di una grande fonte di finanziamento per il futuro del territorio. Per raggiungere gli obiettivi i progetti di ogni comune devono essere seguiti e quindi bisogna agire tutti come dei project manager. Ad oggi purtroppo sono state indette poche gare e pagamenti solo per 3 milioni di euro».

All'evento è intervenuto anche il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla che ha risposto in merito alla mancata spesa di molti fondi derivanti dal Pnrr: «Non direi che si sono spesi pochi fondi. Si sono fatti fino a questo momento i procedimenti procedurali e amministrativi per poter rispettare le scadenze che il Pnrr impone», ha detto. «Per il Pnrr - ha aggiunto il sindaco - abbiamo puntato su una serie di azioni importanti come il trasporto pubblico di massa, il completamento della linea tranviaria, il nuovo sistema del metro-treno, così da decongestionare il traffico cittadino. In più sono previste azioni rigenerazione urbana tra le quali quella principale per circa 60 mln di euro è per la costa sud, un’area a mare della città che è ormai negletta da oltre 60 anni. Sono previste poi azioni di rigenerazione sulle ville storiche, la sistemazione del Monte Pellegrino altri 60 milioni di euro per la raccolta differenziata».

Durante l'evento è intervenuto anche il presidente dell'Ars Gaetano Galvagno che ha parlato del Pnrr come «un’occasione unica ed è un treno che passa una volta sola e non bisogna perderlo. Se sarà così, come credo, tra pochi anni potremo dire di avere contribuito a rendere la Sicilia una terra migliore, con infrastrutture più efficienti, con un alto livello di digitalizzazione, rispettosa dell’ambiente e capace di produrre nuove fonti di ricchezza e di sviluppo».

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