«Vergogna». «Giustizia». Da via delle Croci a Palermo si leva alto il grido della folla: centinaia di cittadini si sono riuniti questo pomeriggio nel luogo in cui lo scorso 9 gennaio un uomo ha dato fuoco al proprio cane pitbull, Aron, morto in seguito alle ustioni. Una rabbia esplosa sui social e sullo stesso padrone dell’animale, che nei giorni scorsi si è scontrato più volte con gli animalisti.
Tra fiori e bigliettini, che hanno addobbato il palo della pubblica illuminazione dove Aron era stato legato prima di essere dato alle fiamme, è partita la protesta capitanata da Francesco Borrelli, storico militante dei Verdi e politico napoletano, e da alcuni animalisti, non senza tensioni: alcuni manifestanti si sono scagliati sul vice presidente dell’Ottava Circoscrizione Nicola Glorioso, "colpevole" di aver espresso la sua idea in merito alla questione.
«Chiaramente sono vicino a chi ha preso a cuore la situazione - ha detto - ciò che è accaduto è di una gravità inaudita. Ma non si può manifestare tutta questa rabbia nei confronti di un soggetto psicolabile, tossicodipendente, che non è in sé. È una persona che non è in grado di ragionare e per questa mia affermazione, penso condivisibile, sono stato aggredito da persone che senno non ne hanno, quindi sono altrettanto fuori di testa».
La polizia è dovuta intervenire per salvare il vice presidente della Circoscrizione, accerchiato e aggredito. Una volta riportata la calma, la manifestazione è proseguita tra accuse ai soccorsi e all’amministrazione comunale: «In tanti hanno chiamato - dicono gli animalisti - il numero di emergenza per segnalare la sera prima che l’animale era legato sotto la pioggia. Oltre al 112 sono stati chiamati gli agenti della polizia municipale e tutti hanno detto che non era loro competenza intervenire. Per questo presenteremo una denuncia in procura per accertare chi ha risposto lo scorso 8 gennaio al numero di emergenza e agli agenti di polizia municipale e non è intervenuto. Per loro chiederemo alla procura di indagare».
Indignazione anche tra i tanti cittadini rimasti impressionati dalla vicenda: «Per me è importante che la città sia sicura - dice Sabrina Madia - cosa che non è più da tempo. Il nostro primo cittadino non ci sta rappresentando e per un soggetto come questo si devono prendere seri provvedimenti. Oggi è stato un cane, domani può essere un bambino. Chiediamo sicurezza, non ci muoviamo senza risposte da parte del Comune, che deve garantire tranquillità ai suoi cittadini».
«Vogliamo pene più severe - dice un’animalista - bisogna andare per le strade, parlarne con i bambini, e lo dico da insegnante, così da poter avere un futuro migliore».
Il corteo si è poi spostato sotto Palazzo delle Aquile. L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) presenterà nelle prossime ore denuncia alla Procura di Palermo per maltrattamento e uccisione di animali nei confronti dell’uomo che ha legato Aron a un palo per poi dargli fuoco. L'ufficio legale dell’associazione invierà inoltre istanza al sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, affinché emetta un’ordinanza interdittiva che vieti all’uomo, nonché ai suoi familiari e ai suoi conviventi, di detenere animali.
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