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Palermo, raid vandalico a Villa Sofia: danneggiata la Tac appena acquistata - VIDEO

L'irruzione nel reparto di Radiologia: in tutte le stanze monitor per terra, frigoriferi con medicinali aperti, attrezzatura rovesciata sul pavimento

Raid vandalico nel reparto di Radiologia dell’ospedale Villa Sofia di Palermo, dove un uomo è entrato e ha messo tutto a soqquadro, danneggiando i monitor della nuova Tac acquistata grazie ai fondi del Pnrr che doveva entrare in funzione proprio in questi giorni e che a causa dei danni non potrà essere utilizzata. In tutte le stanze ci sono monitor per terra, frigoriferi con medicinali aperti attrezzatura danneggiata e lasciata sul pavimento.

«Lo avevo detto in tempi non sospetti - dice Giuseppe Bonsignore (nella foto sotto), segretario regionale della Cimo Sicilia, il sindacato dei medici ospedalieri -. I nostri ospedali sono colabrodo e la porta del reparto che resta chiuso di notte era rotta. Chiunque poteva entrare. Ieri i vandali hanno avuto tutto il tempo di distruggere ogni cosa senza che nessuno li fermasse. Ho chiesto l’installazione della videosorveglianza e non è stata mai installata». Bonsignore peraltro fa parte dell'équipe medica di quel reparto, diretto da Francesco Gioia.

Già lo scorso primo novembre la Cimo aveva denunciato le «reiterate intrusioni notturne ed effrazioni nei locali della Radiologia del Padiglione Chirurgico Villa Sofia» in una lettera indirizzata al commissario dell’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello Walter Messina, al direttore sanitario Aroldo Rizzo, al direttore amministrativo Loredana Di Salvo e al direttore medico di presidio Maria Ilaria Dilena.

«Negli ultimi mesi - aveva scritto Bonsignore nella lettera - si sono registrati numerosi episodi di intrusioni notturne ed effrazioni negli spogliatoi del personale della Uoc di Radiodiagnostica del presidio ospedaliero Villa Sofia, siti al secondo piano cantinato del padiglione chirurgico, l’ultima in ordine di tempo durante la notte tra il 31 ottobre e il primo novembre 2023.
Ripetutamente è stata forzata la porta di accesso ai locali adibiti a spogliatoio e sono stati sottratti, mediante effrazione degli armadietti, beni di proprietà del personale che ne usufruisce. I responsabili restano ignoti e impuniti, in quanto manca un sistema di videosorveglianza e tali resteranno fin quando non si provvederà in tal senso. Finora, fortunatamente, non sono stati sottratti beni di proprietà aziendale, ma anche l’accesso alle aree di lavoro non è per niente difficile stante la fatiscenza delle porte di ingresso più volte segnalata nel corso degli anni senza che sia stato fatto alcun intervento di ripristino o di sostituzione con porte di sicurezza. Si ricorda che nei locali della Radiologia sono presenti attrezzature elettromedicali di alto valore, nonché computer, stampanti e monitor adibiti alla refertazione che finora non sono stati presi di mira dagli intrusi, ma non è escluso che possano esserlo in futuro». Parole che rilette oggi acquisiscono una forte valenza profetica.

La lettera di Bonsignore contiene anche una spiegazione logistica. I locali della Radiologia, a causa della servitù di passaggio del vitto e della lavanderia, sono di fatto costantemente aperti e facilmente raggiungibili anche dall’esterno attraverso il tunnel di collegamento con i restanti padiglioni oltre che mediante un accesso esterno prospiciente il giardino che viene lasciato spesso aperto a fine giornata.

 

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