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Nuovo attentato a Partinico, incendiati un'auto e un furgone del panificio di via Matteotti

Il rogo nella notte davanti al negozio. Per il commerciante è il secondo nell’arco di pochi mesi

Il panificio di via Matteotti, a Partinico

«Nessuno mi ha mai fatto alcuna richiesta e non ho mai fatto del male a nessuno. Non capisco chi possa avercela con me e perché». Sono la parole amare di Leonardo Mulè, 45 anni, titolare del panificio di via Matteotti, a Partinico. Nell’arco di una manciata di mesi per ben due volte qualcuno ha dato fuoco alle auto posteggiate nei pressi dell’attività commerciale. Nella notte tra venerdì e ieri il secondo raid che ha mandato a fuoco un’auto e un furgone, entrambi in uso al panificio. Indagano i carabinieri che seguono l’ipotesi anche del racket delle estorsioni ma il commerciante giura di non aver mai ricevuto alcuna richiesta estorsiva. I due mezzi erano posteggiati l’uno accanto all’altro in via Matteotti, una delle strade principali della città.

L’allarme è scattato poco dopo le 2 di notte ed il rogo è stato di proporzioni devastanti. Infatti dei due veicoli coinvolti non è rimasta che la carcassa fumante e nulla di più. Ad intervenire i vigili del fuoco del locale distaccamento e i carabinieri che stanno provando a risalire alla matrice del rogo. I due mezzi sono entrambi in uso al panettiere. I pompieri, nonostante il tempestivo intervento, non hanno potuto evitare la distruzione dei veicoli. Le alte lingue di fuoco si sono sviluppate in pochissimi minuti ed hanno avvolto i due abitacoli. Al momento non è stato possibile accertare la natura dell’incendio di auto e furgone.

Sul posto non sono state trovate tracce di innesco, ma questo non esclude il dolo. Infatti, è possibile che proprio a causa del rogo di grandi proporzioni ogni traccia sia andata distrutta. Pare inoltre, secondo indiscrezioni, che l’artigiano abbia dato ai carabinieri i filmati delle immagini di videosorveglianza delle telecamere esterne al panificio. Si vedrebbe un uomo incappucciato che sul retro del furgone cosparge del liquido, verosimilmente benzina. Ma su questo non c’è alcuna conferma ufficiale.

Intanto, non si riesce a dar pace Leonardo Mulè. Si dice sbigottito per quel che è accaduto. Anche perché è già il secondo incendio che subisce nell’arco di pochi mesi. Infatti qualche tempo fa gli era stato danneggiato un altro mezzo sempre in via Matteotti. Inevitabilmente gli inquirenti stanno battendo la pista del racket delle estorsioni. È un’ipotesi più che plausibile considerando che Mulè è titolare di un’attività commerciale importante. Ma chiaramente non si esclude nessun’altra ipotesi. Ma lo stesso Mulè esclude di aver subito mai alcuna minaccia, o richiesta estorsiva. Ecco perché crede che si possa trattare di qualche vandalo. Ma allo stesso tempo, per il modus operandi degli incendi, appare una possibilità remota. «Io non riesco a capire chi possa aver fatto questo – dice il panettiere -. Da me nessuno è mai venuto a chiedere niente. Sono una brava persona, un lavoratore onesto che non ha mai pestato i piedi a nessuno. Forse c’è qualche ragazzino che si diverte a fare questo. Io ho un magazzino di 200 metri quadrati dove potrei tenere i mezzi al riparo. Ma non l’ho mai fatto proprio perché sono tranquillo, sicuro di non avere mai fatto nulla e di conseguenza di non dovere temere nulla. Se qualcuno ce l’ha con me si faccia avanti e mi spieghi i motivi, sono pronto al dialogo sereno e costruttivo».

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