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Scia di violenza a Palermo: dopo l'omicidio in via Pasquale Calvi vertice straordinario in prefettura

Sempre più preoccupante l'escalation di episodi che si verifica in città. Per fare il punto della situazione si è svolto il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica

Vertice straordinario in prefettura a Palermo: dopo le violenze e la scia di sangue che questa notte ha investito la città, le cariche istituzionali si sono riunite intorno al tavolo per fare il punto sul tema. Il sindaco Roberto Lagalla, il questore Vito Calvino, il comandante della polizia municipale Angelo Colucciello, l’assessore con delega ai rapporti con la polizia municipale Maurizio Carta e il presidente di Confcommercio Patrizia Di Dio, in rappresentanza di tutti quegli imprenditori colpiti dalla malamovida) dalle 12,30 sono in riunione con il prefetto Massimo Mariani.

Sul tavolo, l’escalation di violenza che sta investendo la città come un fiume in piena, travolgendo residenti e commercianti: le strade del capoluogo si sono sporcate di sangue per la seconda volta nel giro di un mese e mezzo - è dello scorso 4 novembre l’omicidio in via Roma di Badr Boudjemai, cameriere 41enne - mentre ogni mattina imprenditori e titolari di negozi sono costretti a raccogliere da terra i cocci dei vetri delle proprie vetrine mandate in frantumi da ladri e malviventi, che quotidianamente prendono di mira almeno due locali ogni notte.

E proprio mentre intorno alle 3 del mattino si consumava la sparatoria nella discoteca Notr3 club, facendo salire a due gli episodi da far west nel giro di due settimane nella zona di via Isidoro La Lumia, altri due locali del centro storico hanno subito l’ormai classico e collaudato furto con spaccata. A ciò, si aggiunge la roulette russa cui sono costretti a giocare i residenti della via Torino e dintorni, a pochi passi dalla stazione centrale in piazza Giulio Cesare, che ogni mattina si ritrovano con i finestrini delle proprie autovetture spaccati per pochi spicci.

A colpire le automobili, come spigano da tempo alcuni residenti, sono infatti per la maggior parte i tossicodipendenti che gravitano nella zona a pochi passi da Ballarò, cuore dello spaccio del crack: «Cercano gli spicci - hanno spiegato alcuni abitanti della zona - non rubano nient’altro. Parliamo di centinaia di euro di danni per qualche moneta». L’urlo è unanime e arriva da più parti della città, che chiede a gran voce il ritorno della sicurezza tra le strade del capoluogo e la presenza costante delle forze dell’ordine.

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