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Palermo e il duello da Far West a Borgo Nuovo, assolta la moglie della vittima: «Non nascose quell’arma»

Il marito venne ucciso per una lite fra vicini legata alla biancheria stesa: era il 25 giugno del 2016

Largo Pozzillo il giorno della sparatoria

Anche la moglie della vittima, come il nipote minorenne, è stata assolta dall’accusa di avere fatto sparire una delle pistole usate per la sfida da Far West di largo Pozzillo, a Borgo Nuovo, che risale al 25 giugno del 2016 e in cui perse la vita Vincenzo Barbagallo, che aveva 68 anni quando venne ucciso, mentre fu ferito gravemente il figlio Domenico, che oggi ha 58 anni. Il giudice della terza sezione del tribunale, Daniela Vascellaro, accogliendo la tesi dell’avvocato Cinzia Pecoraro, ha così prosciolto da ogni addebito Giuseppa Tarantino, di 74 anni, perché il fatto non sussiste.

Secondo l’originaria ricostruzione della Procura, la moglie della vittima e il nipote minorenne avrebbero nascosto l’arma utilizzata da Domenico Barbagallo. Ipotesi ridimensionata in appello, con l’esclusione della circostanza secondo cui a sparare per primi fossero stati Vincenzo senior e Domenico. Da qui l’insussistenza anche delle accuse contestate al nipote e alla nonna, entrambi assistiti dall’avvocato Pecoraro.

La vicenda, nata da una lite condominiale per la biancheria stesa che gocciolava, portò alla morte di Barbagallo padre e al ferimento del figlio ad opera di Francesco Lo Monaco, 60 anni, dipendente della Rap, che è stato condannato a 20 anni. Domenico Barbagallo, invece, aveva avuto 3 anni e 4 mesi, perché aveva reagito sparando anche lui contro Lo Monaco, senza però colpirlo.

Secondo la ricostruzione dei fatti, quel giorno ci sarebbe stata l’ennesima discussione tra Lo Monaco e la moglie di Domenico Barbagallo. Il padre Vincenzo avrebbe deciso di sfidare il vicino, mostrandogli un’arma che teneva nascosta in giardino mentre Lo Monaco si sarebbe sentito autorizzato a salire in casa e a recuperare la sua Beretta. Mentre Barbagallo senior sarebbe stato disarmato da Domenico, il rivale - sceso nuovamente in strada - gli avrebbe invece sparato un colpo mortale alla testa. A quel punto c'era stata la reazione del figlio della vittima, che aveva esploso alcuni colpi verso il portoncino d'ingresso in cui si trovava Lo Monaco. Quest’ultimo era tornato indietro, ma l'arma si era inceppata, dando la possibilità a Domenico Barbagallo di scappare: Lo Monaco, però, era poi riuscito a sparargli, ferendolo alla schiena.

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