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La mafia siciliana in affari coi «cugini» americani: 10 arrestati a New York, 7 a Palermo e fra loro una donna - NOMI E VIDEO

I reati ipotizzati vanno dall'associazione mafiosa alle estorsioni e alla turbativa d’asta. L'operazione in collaborazione fra polizia e Fbi: colpita la famiglia dei Gambino, la stessa dell'inchiesta di Falcone Pizza Connection

Blitz della polizia e dell’Fbi contro le famiglie mafiose che operano tra Italia e Stati Uniti. Sono in corso una serie di fermi tra Palermo e New York nei confronti di 17 persone ritenute appartenenti o legate ad una storica famiglia mafiosa. Dieci arresti sono stati compiuti a New York e sette a Palermo.

I reati per cui si procede sono, a vario titolo, associazione mafiosa, estorsione, turbativa d’asta, incendio doloso aggravato dal metodo mafioso e cospirazione. Nell’operazione, coordinata dalla procura di Palermo, sono impegnati uomini del Servizio centrale operativo di Roma e di Palermo, della squadra mobile, oltre ad agenti dell'Fbi.

A tornare al centro di una indagine congiunta dello Sco e dell’Fbi è la famiglia mafiosa newyorkese dei Gambino, protagonista dell’inchiesta Pizza Connection condotta da Giovanni Falcone negli anni '80. I «cugini» americani continuano a fare affari con gli affiliati siciliani, in particolare con vecchi boss dei clan palermitani di Torretta, Partinico e Borgetto. Dall’indagine, coordinata dalla Dda di Palermo e condotta in stretta collaborazione tra le forze di polizia americane e italiane, è emerso lo stretto rapporto che continua a legare le due organizzazioni criminali.

I sette fermati a Palermo nell’operazione sono l'anziano boss di Borgetto Francesco Rappa, Giacomo Palazzolo, 76 anni, di Balestrate, Giovan Battista Badalamenti, 69 anni, di Torretta, Salvatore Prestigiacomo di 54 anni e Salvatore Prestigiacomo di 50 anni, Isacco Urso, 40 anni, di Verbania, e Maria Caruso, di 39 anni, di Palermo.

Non sono stati resi noti i nomi delle 10 persone arrestate a New York nell’ambito dell’operazione antimafia congiunta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo e l’Fbi.

Gli unici dettagli su cui è stato possibile ottenere conferme - alla conferenza stampa oltre al questore Maurizio Vito Calvino,
al capo dello Sco Vincenzo Nicolì, al capo della Mobile Marco Basile e a Valentina Crispi, capo del Sisco era presente pure Thomas Donnelly, Attachè dell’FBI presso l’ambasciata Usa a Roma - che i provvedimenti riguardano 10 persone, tutte ritenute
appartenenti alla Cosa nostra americana, in particolare alla famiglia mafiosa dei Gambino di New York. I fatti contestati - è
stato detto - riguardano in particolare episodi estorsivi e modalità di controllo del territorio e non ci sarebbero episodi
violenti o omicidi. "Apprezzo molto le vostre domande e vi ringrazio -le uniche dichiarazioni di Donnelly a margine della conferenza stampa - ma non posso rilasciare alcun tipo di dichiarazione in merito"

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