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Palermo, l'algerino ucciso e il ricordo della sorella con una foto: «Non ho il coraggio per affrontare questo dolore»

Sorridenti, seduti al tavolino di un bar. Il post di Fella Boudjemai dedicato al fratello Badr, freddato in strada con tre colpi di pistola

Ci sono lo strazio per avere perso per sempre un fratello, l'incredulità e la voglia di giustizia, nelle parole di Fella Boudjemai. La mediatrice culturale che lavora per Medici senza Frontiere e che vive a Palermo da tempo, condivide sui social una foto con il fratello, ucciso nella notte tra venerdì e sabato in pieno centro a Palermo. A pochi metri da casa, in via Roma, tre colpi di pistola non hanno lasciato scampo a Badr, 41 anni, sposato e padre di due bambini.

«Mi dicevi sempre non ti preoccupare, sono sempre qui per te se qualcuno ti disturba chiamami. Adesso in questa città non potrò più stare. Come farò? Non ho più coraggio per affrontare questo dolore». La sorella parla del bellisismo rapporto che li univa, accompagnando con le sue parole uno scatto in cui sono sorridenti e spensierati, seduti al tavolino di un bar. «Eravamo amici, uscivamo insieme, mi raccontavi tutto. Adesso che non ci sei più non riesco a crederci ancora, ma è possibile che c’è tanta cattiveria in giro? Gente senza cuore?». Fella Boudjemai ha anche lanciato un appello sui social: «Se qualcuno ha visto o sentito qualcosa, per favore contatti i carabinieri».

Suo fratello è stato notato riverso sul marciapiede, sanguinante. Due turiste hanno lanciato l'allarme, chi ha sparato si è subito dato alla fuga. I carabinieri, coordinati dalla procura, hanno nel frattempo fermato un 32enne, il cameriere tunisino di un locale che si trova a pochi metri dal ristorante in cui lavorava la vittima. Alla base del delitto ci sarebbero screzi nati proprio dove i due prestavano servizio.

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