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Palermo, tornano gli ingorghi: dal Ponte Corleone alla via Crispi tutti in coda

In viale Regione Siciliana la ripresa dei lavori sul viadotto costringe gli automobilisti a snervanti attese. A passo d'uomo anche nel tratto accanto al porto con i camion fermi per l'imbarco

Il traffico torna a impossessarsi della città di Palermo, stretta nella morsa dei cantieri. Dal porto al ponte Corleone, sulla carreggiata in direzione Catania, non si contano le code a cui sono costretti gli automobilisti, che ieri hanno visto riaffacciarsi prepotentemente lo spettro delle lunghe attese negli abitacoli dei propri mezzi circondati da clacson e smog. Il viadotto che passa sul fiume Oreto, lungo la circonvallazione, è entrato nella fase finale dei lavori di risanamento della struttura, che adesso prevedono interventi di manutenzione sulla sede stradale e i marciapiedi e modificheranno i confini entro cui i mezzi potranno circolare, ma soltanto in notturna.

Ponte Corleone

Da oggi (mercoledì 18 ottobre) fino al 7 novembre, ogni sera dalle 21 alle 6 la carreggiata direzione Catania sarà ridotta a una sola corsia, permettendo così agli operai, una trentina circa, di entrare nella rotazione dei doppi turni e accelerare il processo di riqualificazione dell’opera. Fine lavori prevista per il mese di dicembre e nulla cambia apparentemente durante il giorno, anche se la presenza degli operai rosicchia inevitabilmente spazio alle due corsie. Centimetri che ieri hanno ulteriormente aggravato le code - mai del tutto andate via - e bloccato la circolazione di autoarticolati, automobili e pendolari costretti alla gara del «passo prima io».

Le attese tornano ad affollare i pensieri degli automobilisti, nuovamente braccati dai lunghi serpentoni di camion e automobili, che come nello storico giochino per cellulare Snake crescono a dismisura a ogni mezzo divorato.

La zona del porto

Situazione che invece si è fatta più leggera al porto, dove adesso si affronta un dilemma di tipo diverso. Dentro ordine e pulizia, o almeno ci si prova, fuori il caos. Pochi metri, che separano quello che oggi può essere definito un piccolo angolo di paradiso, il nuovo Marina Yachting, dall’inferno di traffico e clacson che regna incontrastato lungo la via Crispi. Due regni che come nei più classici riferimenti vengono separati da un purgatorio, la via Patti, e da una transenna, guardata a vista dagli operatori della Osp (Operazioni e servizi portuali) che dettano le regole di comportamento che si dovranno osservare all’interno del nuovo molo trapezoidale: «No a monopattini e biciclette elettriche, consentite solo quelle classiche a pedali». E mentre i «peccatori» vengono invitati a posteggiare fuori i mezzi vietati, pena il mancato accesso, fuori domina il far west.

I camion in via Crispi

Camion e autoarticolati in attesa dell’imbarco si fermano in doppia fila lungo l’asse di via Crispi, in una coda che parte all’altezza della Rambla e termina all’ingresso del molo Santa Lucia, mentre macchine, motociclette e autobus sono costrette a combattersi quel poco che rimane della carreggiata. Morale della favola, in molti hanno impiegato circa dieci minuti per attraversare il tratto incriminato muovendo a passo d’uomo e non si sono salvati neanche i mezzi nella carreggiata lato monte (direzione Cala), che si sono ritrovati davanti a lunghe file di macchine a causa dei continui semafori che accompagnano il tratto fino al Foro Italico.

Di sospensione della Zona a traffico limitato al momento non si parla, ma il tutto è monitorato dagli agenti della polizia municipale che a gruppi di due-tre pattuglie alla volta hanno attraversato la via Crispi e il Foro Italico comunicando tra loro.

Le visite al Marina Yachting

Intanto, all’interno del Marina Yachting proseguono le visite quasi compulsive di palermitani e turisti, intenti a catturare scorci, giochi d’acqua e momenti con selfie e video. Tra loro, anche una pattuglia della polizia municipale pagata dall’Autorità portuale e gli operatori della Osp impegnati in una costante e continua attività di controllo, che proprio ieri sono stati alle prese con alcuni gruppi di ragazzi che hanno passeggiato in sella alle proprie biciclette all’interno del percorso che costeggia la piscina: subito richiamati, sono stati allontanati dal laghetto e rimproverati.

Le foto degli ingorghi sono di Alessandro Fucarini

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