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Furti e degrado al Cep di Palermo, Don Salvatore non molla: «Denunciamo per la nostra libertà»

Il parroco della chiesa San Giovanni Apostolo parla ai fedeli: «Non facciamoci sottrarre la felicità»

«Denunciamo le cose che non vanno, ne va della nostra felicità e della nostra libertà». Don Salvatore Petralia, parroco della chiesa San Giovanni Apostolo di via Barisano da Trani al Cep, a Palermo, non molla dopo la denuncia circolata sui social. Al termine della messa di questa mattina, il sacerdote ha portato fuori dalla chiesa i fedeli che hanno affollato i banchi, dando la benedizione all’aperto sotto la statuta del Cristo installata al centro della rotonda di via Barisano da Trani.

«Aiutiamoci, custodiamoci - ha detto don Petralia - difendiamoci e denunciamo apertamente quello che non va, ciò che è male e contribuiamo con il nostro aiuto e la nostra intelligenza a costruire un mondo ed una società migliore. Non lasciamoci sottrarre da nessuno la felicità. Questo è il prezzo». La folla ha ascoltato attenta ed applaudito al termine del discorso pronunciato dal prete. Il quartiere nell’ultimo periodo sta attraversando una recrudescenza di furti e spaccio, per non parlare delle montagne di rifiuti che stanno quotidianamente ricoprendo ogni angolo del quartiere fino allo spazio antistante la stessa chiesa, che oggi si è svegliata circondata da bottiglie di birra e cartoni di pizza.

«Il quartiere sta vivendo un importante momento di abbandono e degrado - ha raccontato un residente, Alessandro Picone, al termine della celebrazione religiosa - a tutte le ore si verificano frequenti furti di automobili, fino a qualche giorno fa quando hanno rubato una macchina ad una signora che è stata costretta a pagare quasi mille euro di riscatto per ritrovarla. Noi chiamiamo le forze dell’ordine ma vengono allargate le braccia». La denuncia è forte e restituisce una fotografia precisa dell’escalation che sta travolgendo la borgata.

«Io capisco il disagio - ha proseguito Picone - spero che alle parole forti pronunciate oggi da don Salvatore seguano fatti: che la borgata reagisca e ognuno faccia la propria parte e che questi ‘’signori’’ attingano all’amore che forse c’è ancora nel fondo del loro piccolo cuore».

Anche la droga sembra aver invaso le strade del Cep: «Ogni sera ed ogni pomeriggio - ha poi continuato Alessandro - si sentono i fuochi d’artificio, che ormai tutti sanno essere segnali ben precisi che indicano l’arrivo di qualche particolare consegna. Per un periodo, grazie alla voce forte di padre Salvatore questo fenomeno sembrava essersi arrestato, adesso invece stiamo vivendo una nuova stagione. Per non parlare della spazzatura: ogni giorno vengono appiccati roghi per eliminare l’immondizia accumulata. Qui - sottolinea - ci sono dei punti di raccolta differenziata ma nessuno li utilizza, perché non c’è la cultura. È terribile, mi dispiace per i bambini, spero che ognuno di noi faccia la propria parte e che la mentalità cambi».

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