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Crolla il solaio, muore operaio a Belmonte Mezzagno: travolto dalle macerie

Aveva 63 anni, stava lavorando in una casa di via Papa Giovanni XXIII. Indagano i carabinieri di Misilmeri

Un operaio di 63 anni, Filippo Ciancimino, è morto a Belmonte Mezzagno, nell’hinterland di Palermo, mentre stava lavorando in una casa in via Papa Giovanni XXIII (numero civico 251). In quella palazzina sono in corso lavori di ristrutturazione. Il solaio ha subito un cedimento e l’operaio è stato travolto dalle macerie.

Sono intervenuti i vigili del fuoco e il personale del 118 che hanno tentato di soccorrerlo. Indagano i carabinieri della compagnia di Misilmeri e del nucleo ispettorato lavoro. Le cause e la dinamica dell'incidente saranno valutate dal personale dell'Asp di Palermo, settore prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Sembra che Ciancimino stesse abbattendo un muro, quando il solaio è cauto giù travolgendolo e uccidendolo. Il corpo è stato estratto dalle squadre dei vigili del fuoco intervenute intorno alle 13.30, non appena è arrivata la richiesta d’aiuto. Al vaglio degli inquirenti ci sono anche le posizioni amministrative e previdenziali della vittima. Si sta cercando di comprendere se l’operaio stesse lavorando da solo e se avesse o meno indossato dispositivi di protezione personale e sicurezza nel cantiere.

«Sono molto addolorato - dichiara il sindaco di Belmonte Mezzagno, Maurizio Milone - per quanto successo oggi. Filippo Ciancimino era un grande lavoratore d’animo nobile e sensibile, la gentilezza fatta persona. Il lavoro era la sua passione. Non ci sono parole che possano alleviare il dolore della famiglia. A nome della comunità belmontese mi stringo attorno ai suoi figli, Maria Concetta e Antonio, e alla moglie».

«Un’altra vita spezzata - commenta Leonardo La Piana, segretario della Cisl Palermo-Trapani - e un altro episodio che resta come una grande ferita nel mondo del lavoro. Siamo profondamente indignati e vicini alla famiglia dell’operaio edile deceduto oggi a Belmonte Mezzagno a causa del crollo di un solaio. Non ci sono altre parole da aggiungere, l’idea che un altro lavoratore non farà ritorno a casa ci addolora fortemente».

«Siamo stanchi di ripetere - aggiunge il sindacalista - che la sicurezza deve diventare la priorità per tutti, soprattutto aziende e chi è deputato a controllare, con prevenzione, ispezioni, formazione, perché garantire il rispetto delle regole vuol dire rispettare la vita dei lavoratori e delle loro famiglie».

 

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