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Lo stupro di gruppo a Palermo: Flores girò il video ad amici estranei alla vicenda

Durante gli abusi inviò anche messaggi audio: in sottofondo si sentono «le urla di una ragazza», sottolinea il consulente della procura

Due file video con le riprese dello stupro di gruppo subito dalla diciannovenne palermitana violentata il 7 luglio al Foro Italico di Palermo, girate da Angelo Flores, uno dei 7 arrestati per gli abusi, sarebbero stati inoltrati dal ragazzo ad amici estranei alla vicenda e non indagati. È l’esito della consulenza tecnica disposta dalla Procura di Palermo sul cellulare del ragazzo, che aveva salvato il filmato poi divenuto una delle principali prove a carico dei sette del branco, tutti ancora in cella.

Nel cellulare sono stati trovati anche alcuni video di suoi rapporti sessuali con la vittima, a cui era stato legato da una breve relazione, e uno in cui erano stati ripresi momenti intimi tra la ragazza e un terzo giovane. Sempre scandagliando il telefono di Flores, che aveva chattato con la diciannovenne fino alle 21 della sera della violenza, è emerso che durante gli abusi il ragazzo mandava messaggi audio ad amici. «Niente cucì,  qua stiamo facendo un bord...», diceva mentre effettuava le riprese degli abusi. In sottofondo si sentono «le urla di una ragazza e diverse voci di ragazzi», scrive nella relazione il consulente dei pm.

Della vittima il ventiduenne aveva parlato agli amici prima dello stupro, definendola «una ragazza facile». Lo racconta al gip Christian Maronia, uno dei complici: «Quelle due tre volte che siamo usciti - dice - ultimamente lui mi aveva parlato di questa ragazza, mi aveva fatto vedere altri video di altre volte con Christian Barone pure (tra i 7 arrestati, ndr), mi aveva fatto vedere un altro video che facevano cose».

Flores, sempre secondo quanto accertato dal consulente, prima della violenza avrebbe girato il numero della vittima a diversi amici descrivendo la diciannovenne come una ragazza disponibile ad avere rapporti sessuali anche con sconosciuti. Flores, sentito durante l’interrogatorio di garanzia, respinse l’accusa di stupro: «“È successo che abbiamo fatto. Cioè l’hanno fatto, l’hanno fatto i ragazzi - disse al gip -. Sì ero lì ma non stavo facendo assolutamente niente perché sinceramente ero sconvolto. Sette ragazzi sopra una ragazza, sinceramente poteva essere anche mia sorella».

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