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Sanità, i controlli dei Nas sulle liste d'attesa: ecco le irregolarità scoperte in Sicilia

Nelle province di Palermo e Agrigento è stata riscontrata, in 23 distinte unità operative e ambulatoriali, la sospensione delle prenotazioni per l’erogazione delle prestazioni specialistiche

Ci sono anche casi siciliani nell’indagine dei carabinieri del Nas che hanno denunciato 26 persone, tra medici e infermieri, dopo verifiche sulla gestione di 3.884 liste di attesa e agende di prenotazione per prestazioni ambulatoriali per visite mediche specialistiche ed esami diagnostici relative al Servizio sanitario pubblico.

Dopo verifiche in 14 presidi ospedalieri e sanitari delle province di Palermo e Agrigento è stata riscontrata, in 23 distinte unità operative e ambulatoriali, la sospensione delle prenotazioni per l’erogazione delle prestazioni specialistiche ambulatoriali e strumentali (cosiddette agende chiuse). Inoltre, è stato accertato che alcune prenotazioni non venivano fatte confluire nel sistema informatico del Cup, ma inserite in un registro cartaceo.

Nell’approfondimento investigativo relativo al blocco delle prenotazioni presso un ospedale palermitano sono stati deferiti tre medici, ritenuti responsabili di interruzione di pubblico servizio, per avere sospeso le prestazioni di gastroenterologia, ma, contemporaneamente, avere svolto attività libero professionale (cosiddette Alpi), determinando arbitrariamente volumi superiori a quelli consentiti transitandoli in prestazioni a pagamento a carico del paziente.

A Catania militari del Nas hanno denunciato in stato di libertà un medico di ortopedia e traumatologia di un presidio ospedaliero che eseguiva visite ambulatoriali a vantaggio di pazienti privi della prescritta prenotazione al Cup, bypassando il sistema di «lista d’attesa» e omettendo di richiedere il versamento del previsto ticket contributivo, in danno del Sistema sanitario regionale.

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