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Violenza di gruppo a Palermo, polemica sulle parole del giornalista compagno della Meloni: «Se non ti ubriachi, il lupo lo eviti»

Bufera su Andrea Giambruno. La pentastellata Baldino chiede a Mediaset e alla stessa presidente del Consiglio di prendere le distanze

«Se eviti di ubriacarti e di perdere i sensi, magari eviti anche di incorrere in determinate problematiche perché poi il lupo lo trovi». Parole di Andrea Giambruno, giornalista di Rete 4 e compagno di Giorgia Meloni, che vengono subito interpretate dall’opposizione come un messaggio pericoloso che sembra voler dire «se ti stuprano è anche un po’ colpa tua». Immediata è nata infatti la polemica che ha portato il conduttore Mediaset a ribattere in diretta che le sue frasi sarebbero state utilizzate «in maniera strumentale e surreale, distorcendo la realtà».

Proprio lo stesso giorno in cui la premier ha reso noto in Consiglio dei ministri di volersi recare al Parco Verde di Caivano - visita che Don Patricello, il parroco del comune, ha detto essere prevista per il 31 agosto - Giambruno ha commentato i casi di violenza di Palermo e Napoli nel suo programma «Il diario del giorno», definendo «bestie» gli stupratori, ma allo stesso tempo facendo proprie le posizioni espresse da Pietro Senaldi - direttore di Libero ed ospite della trasmissione - secondo cui per evitare i «lupi» bisogna «non perdere conoscenza» così da «rimanere capaci di intendere e volere».

Immediatamente la frase incriminata è finita nel mirino dei social, con tutta l’opposizione unita ad accusare Giambruno. «Proprio non ci riescono a non colpevolizzare le donne», ha spiegato la senatrice del Pd Cecilia D’Elia, vicepresidente della commissione d’inchiesta sul femminicidio, per la quale siamo di fronte a «una concezione sbagliata del rispetto della libertà delle persone». Per la senatrice di Italia Viva Raffaela Paita il giornalista ha riproposto la «disgustosa storia del “se l’è cercata”» che con la sua «superficialità contribuisce a trasformare la vittima in colpevole». Luana Zanella di Avs, invece, ha invitato il conduttore «a studiare prima di parlare», mentre Carla Taibi, di +Europa, ha sottolineato come il vero problema sia «normalizzare la bestialità dei ragazzi sulle ragazze».

Commenti di sdegno non sono mancati nemmeno dal Movimento Cinque Stelle, con Vittoria Baldino, vicecapogruppo M5S a Montecitorio, che ha chiesto a Meloni e alla rete Mediaset di distanziarsi dalle affermazioni di Giambruno, definite «il terreno fertile in cui si coltiva la cultura retrograda di comportamenti violenti». E anche tra le fila dei dem c’è chi, come il responsabile Diritti del Pd Alessandro Zan, ha suggerito alla premier «di affrontare la questione in casa propria» prima di andare a Caivano. Non è d’accordo Osvaldo Napoli di Azione che, pur criticando quanto detto da Giambruno, lo reputa il solo » titolare esclusivo delle sciocchezze», ritenendo «esagerato e comico» chiedere «alla moglie di prendere le distanze dal marito».

Per ora, comunque, Meloni non si è espressa sulla vicenda, mentre Giambruno, sommerso dalla valanga di critiche, non è rimasto in silenzio, ma ha voluto chiarire la sua posizione. Nella nuova puntata de «Il diario del giorno» ha infatti precisato che «nessuno ha giustificato l’atto», anzi: le sue frasi sarebbero state utilizzate «in maniera strumentale e surreale, distorcendo la realtà» e dando vita a polemiche che stanno «rasentando il ridicolo». «La politica ha di meglio da fare che occuparsi di uno spazio giornalistico», ha chiuso il conduttore.

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