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Palermo, la chat sullo stupro inchioda il minore, il gip: «Le ammissioni solo per attenuare la pena»

Ecco l’ordinanza con la quale il giudice del tribunale dei minori ha disposto l’aggravamento della pena: quanto scrive rivela la sua totale insensibilità rispetto alla atrocità commessa

«La chat del 7 luglio (poco dopo lo stupro) rivela inequivocabilmente l’estremo compiacimento del minore rispetto a quanto accaduto, la sua totale insensibilità rispetto alla atrocità commessa considerata fonte di divertimento e il suo disprezzo per la vittima. Ciò induce fondatamente a ritenere che le parziali ammissioni del minore in sede di interrogatorio di garanzia nel corso del quale lo stesso ha ammesso di aver partecipato alla violenza di gruppo alla luce del sopraggiunto quadro investigativo hanno avuto una valenza assolutamente strumentale volta unicamente ad ottenere l’attenuazione della misura». È quanto si legge nell’ordinanza con la quale il gip Antonina Pardo del tribunale per i minorenni ha disposto l’aggravamento della pena per il minore R. P. che ha preso parte alla violenza sessuale di gruppo al Foro Italico.

«Peraltro in quella sede l’indagato ha fornito una versione dei fatti non combaciante con quanto riferito dalla parte offesa (l’indagato ha sostenuto di avere a un certo punto aiutato la vittima) - aggiunge il gip - e con quanto emerso dalle videoriprese relative alle fasi di violenza sessuale rintracciate sul telefono del coindagato Angelo Flores che danno contezza della partecipazione del minore e del suo ruolo attivo sia rispetto alla violenza sessuale sia rispetto alle azioni violente che furono messe in atto e che accompagnarono la violenza sessuale (la vittima venne anche picchiata)».

Nella foto il luogo dove il 7 luglio è avvenuto lo stupro di gruppo

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