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La Corte dei Conti sequestra beni a un ex cassiere del carcere di Palermo

Si sarebbe appropriato di denaro dei detenuti dell’Ucciardone

Secondo le indagini coordinate dalla procura della Corte dei conti di Palermo diretta da Pino Zingale, l’ex cassiere del carcere Ucciardone di Palermo avrebbe sottratto non solo i soldi dei detenuti, ma somme che ammonterebbero a 134 mila euro.

La Corte dei conti ha inviato a Sergio Onorato, andato in pensione dopo anni trascorsi nell’amministrazione carceraria dell’istituto, l’invito a dedurre il prossimo settembre davanti ai giudici contabili, e disposto un decreto di sequestro per un valore di 134 mila euro: metà appartamento, conti correnti, postepay e libretto postale, insieme a un quinto della pensione.
L’indagine penale avrebbe accertato che l’ex assistente amministrativo si è appropriato dei soldi dei detenuti, frutto del loro lavoro, per circa 16 mila euro.

Queste, secondo l’ispettore del Mef, coordinato dalla procura contabile, sono solo alcune delle somme che in questi anni Onorato avrebbe intascato. Dal decreto emerge che ci sarebbero circa 15 mila euro di ammanchi nella gestione dei fondi abbandonati, di pertinenza dei detenuti dimessi e non reclamati. Ancora, la procura contabile contesta la sparizione di circa 5.500 euro nelle gestione delle telefonate dei detenuti e di bonifici per 10mila euro adottati senza ordini di pagamento il 16 novembre del 2017 e il 23 gennaio del 2019.
La mole di carte esaminate ha fatto emergere un minore versamento relativo a un rimborso Enel per 26mila euro e circa 36mila euro di pagamenti per spese farmaceutiche che attraverso «operazioni ingiustificate», sarebbero finite nei conti del cassiere che ha ricoperto la carica dal 2016 al 2019.

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