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Palermo, spenti tutti i focolai nella discarica di Bellolampo

Polemica con i sindacati, Cgil: «Il fuoco ha distrutto tre vasche». Todaro: «Coinvolta solo la quarta»

«Sono stati spenti tutti i focolai nella discarica di Bellolampo e oggi non ci sono stati principi d’incendio». Lo dice Giuseppe Todaro, presidente della Rap, l’azienda controllata dal Comune di Palermo che gestisce la raccolta dell’immondizia in città e il suo smaltimento in discarica.

«Continuiamo, in raccordo con i vigili del fuoco, a mettere materiale nella quarta vasca così come stabilito nel vertice effettuato ieri in prefettura - prosegue Todaro - abbiamo richiesto di poter utilizzare, seppure in via momentanea, l’ex area Unieco per poter accogliere i rifiuti provenienti dalla città. La situazione è in fase di normalizzazione anche per quanto riguarda la raccolta dell’immondizia». Per potenziare gli interventi, che non si fermano nemmeno di notte, la Rap ha impiegato anche mezzi cingolati dell’Ente sviluppo agricolo e del Genio militare.

Ma non mancano le polemiche: «Siamo perplessi sulle ultime dichiarazioni del sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, perché non restituiscono dignità all’abnegazione all’impegno della Rap e a tutti coloro che sono intervenuti, fin da subito per fronteggiare gli incendi a Bellolampo». Lo dice la Fp Cgil aziendale di Rap con una nota. «Il 27 luglio Lagalla ha sostenuto che l’amministrazione comunale stava seguendo la situazione nella discarica di Bellolampo dove la combustione del materiale in quarta vasca, unica colpita dall’incendio, era ancora in corso ed era verosimile che proseguisse per alcuni giorni”, poi ha dichiarato che «la combustione continua nella quarta vasca, inutilizzata, della discarica di Bellolampo, ma molto vicina alla terza dove si abbancano i rifiuti». «E’ invece evidente - precisa il sindacato - come risulta dalle immagini foto e video circolate in rete e su testate giornalistiche, che l’incendio ha riguardato sia la quarta vasca che terza bis, coinvolgendo, a seguire, la discarica storica bonificata che si affaccia verso la città. Queste vasche sono compromesse, essendo diventate delle “braciere” e di conseguenza non più idonee ad ospitare altri rifiuti. L’evento è tutt’altro che contenuto».

Il presidente della Rap Giuseppe Todaro smentisce però il sindacato. «L’incendio è partito all’estremità della quarta vasca e i focolai lì sono rimasti, nonostante fosse vicina la terza vasca e a questa anche la quinta e la settima. Sono stati messi in atto azioni (tonnellate di terra e linee tagliafuoco) proprio per scongiurare il propagarsi dei focolai nella terza. Quanto dico è stato accertato dai vigili del fuoco. Il lavoro che si sta facendo adesso è quello di abbassare, sempre con l’utilizzo della terra, la temperatura della quarta vasca».

Il sindacato vuole vederci chiaro: «Ci si chiede, al di là delle condizioni estreme degli eventi atmosferici, se quanto è successo nella discarica di Bellolampo poteva essere evitato, o quantomenocircoscritto, e se sono state adottate, specie in via preliminare, tutte quelle procedure normative di prevenzione atte a scongiurare le probabilità d’incendio in un luogo ove insistono materiali altamente infiammabili».

Intanto la Rap è stata autorizzata ad utilizzare l'area ex Unieco a Bellolampo per depositare i rifiuti cittadini. Il sindaco Roberto Lagalla ha firmato l’ordinanza che avrà valore solo per 15 giorni. "Il provvedimento, frutto anche del lavoro dell’assessore all’Ambiente Andrea Mineo - afferma Lagalla - si è reso necessario vista l’impossibilità dei mezzi di raccolta di raggiungere in questo momento la terza vasca, a causa delle
combustioni ancora da tenere sotto controllo della quarta vasca». Quest’ultima è andata a fuoco nei giorni scorsi. Gli ultimi focolai sono stati spenti oggi. Si continua a ricoprirla di terra per evitare che le fiamme possano tornare a sprigionarsi. A chiedere al Comune di utilizzare l’area ex Unieco era stato oggi il presidente della Rap, Giuseppe Todaro.

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