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Palermo, donna morta nell'ascensore, nessun blackout nel palazzo: le testimonianze

Viveva al settimo piano, in quella che un tempo era l’abitazione riservata al portiere dello stabile

Sembra non ci sia stato un blackout al civico 354 di via Oreto, dove ieri pomeriggio all'interno della cabina dell’ascensore rimasto guasto per ore è stata trovata priva di vita la 61enne Francesca Marchione. La zona ieri era stata interessata da alcune interruzioni di corrente che avevano recato disagi ad alcuni esercizi della strada tra cui un supermercato. Il palazzo, invece, secondo alcune testimonianze, non avrebbe lamentato nessuna criticità e i tecnici erano stati allertati nella stessa mattinata: «Era tutto normale - racconta Stefania Vella, residente e vicina di casa della signora - non abbiamo avuto nessun blackout, c’è sempre stato il normale funzionamento della luce. Abbiamo notato l’ascensore guasto e chiamato l’assistenza: i tecnici sono arrivati nel primo pomeriggio perché anche loro avevano avuto dei problemi - prosegue - e quando si sono aperte le porte dell’ascensore ci si è resi conto di quello che era successo».

La signora conduceva una vita piuttosto riservata, viveva al settimo piano del palazzo, in quella che un tempo era l’abitazione riservata al portiere dello stabile. In pochi la conoscevano, tanto che nel quartiere si fa fatica a riconoscere di chi si stia parlando. E anche i proprietari delle botteghe vicino al palazzo stentano a capire chi fosse Francesca Marchione: «Io non la conoscevo - dice Silvio Semilia, titolare di una macelleria proprio difronte il 354 -, so che abitava da sola. Quello che posso dire è che in alcune zone del quartiere la luce è mancata, ma qui ci sono più cabine quindi non so chi esattamente possa avere avuto problemi». E prosegue: «La notizia ci ha lasciato sgomenti, probabilmente avrà avuto un malore causato dallo spavento». In giro le persone sono a conoscenza della vicenda ma pochi ne sanno parlare. Sul posto ieri sono arrivate due volanti dei carabinieri e un’ambulanza, ma per la signora Francesca non c’era più nulla da fare: subito si è attivata la rete per rintracciare i familiari della sessantunenne, che dopo svariate telefonate hanno appreso la notizia dai carabinieri.

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