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Palermo, la sorella dell'uomo morto col monopattino: «Piero salverà altre vite»

"Ci è stato rubato, ma lui era un uomo generoso, i suoi organi aiuteranno chi soffre"

«Mio fratello ci è stato rubato. Fino a martedì era qui con noi, quello che gli è successo è assurdo, abbiamo il cuore a pezzi». Sono le parole di Rosanna, sorella maggiore di Piero Sinatra, il 52enne morto in seguito a una caduta dal monopattino in via Leonardo da Vinci, a Palermo.

Parole di immenso dolore, ma anche di orgoglio, che descrivono un uomo gioviale, sempre pronto ad aiutare gli altri: «Piero era solare, allegro, disponibile - dice la sorella -. Sa cosa ci hanno detto oggi tante persone che lo conoscevano? Che il cuore di Piero non era suo, ma di tutti. E tutti parlavano della sua infinità generosità. D’altronde, mio fratello era una persona sempre pronta a porgere una mano, l'amico che correva in soccorso di chi era in difficoltà, quello che se entrava al bar o in macelleria per comprare qualcosa, la acquistava anche per gli amici».

Nella voce di Rosanna ci sono la stanchezza e lo strazio della perdita. Ma trova la forza per parlare del grande gesto di generosità fatto dalla sua famiglia, quello della donazione degli organi. «Piero - spiega - pensava prima agli altri che a se stesso, per questo abbiamo deciso di dare il consenso all'espianto. I suoi organi permetteranno di avere una vita migliore ad almeno 6 o 7 persone, questo pensiero ci solleva». Poi coglie l'occasione per lanciare un appello: «Vorremmo dare il nostro contributo alla sensibilizzazione su questo tema. In Sicilia si registrano ancora numeri troppo bassi sulla donazione degli organi, ma si tratta di una scelta importante, volta al prossimo. Un gesto che abbiamo fatto con la consapevolezza che Piero avrebbe voluto così».

Il 52enne, che lavorava nel settore dell'edilizia, viene poi descritto dai familiari come un papà che adorava i propri figli: «Viveva per loro, ne era pazzo. Faceva tanti sacrifici». Proprio alla figlia, Piero Sinatra aveva regalato quel monopattino per un compleanno. «Il giorno dell'incidente - racconta la sorella - lo aveva utilizzato per tornare prima a casa. Doveva fare una commissione, tornava dal lavoro e voleva accorciare i tempi. Era quasi arrivato a casa, qui accanto alla nostra. Ma è successo l'imprevedibile e la nostra vita non sarà più la stessa».
Piero Sinatra era originario di Lercara Friddi, dove si terrà il funerale domani (lunedì 24 luglio) alle 15,30, nella chiesa madre.

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