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Suona il Silenzio in via D'Amelio, Salvatore Borsellino alla Meloni: «Non deve avere paura a venire qua»

Alle 16.58 l'omaggio alle vittime della strage. Dal palco sono stati ricordati i nomi di Agostino Catalano, Claudio Traina, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Paolo Borsellino

Salvatore Borsellino

«Giorgia Meloni non è venuta qui in via D’Amelio per paura di contestazioni. A lei dico che non deve avere paura, noi siamo quelli che veniamo respinti non quelli che respingiamo». Così Salvatore Borsellino, fratello del giudice assassinato nel ‘92 parlando dal palco in via D’Amelio.

Con le note del Silenzio alle 16.58 in via D’Amelio è stato reso omaggio a Paolo Borsellino e agli agenti della scorta assassinati il 19 luglio del’92. Dal palco sono stati ricordati i nomi di Agostino Catalano, Claudio Traina, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Paolo Borsellino. Dalla strada è partito l’urlo «presente», poi l’applauso commosso.

«A Meloni - continua Borsellino - avrei voluto chiedere come concilia le parole pronunciate durante il suo insediamento, quando ha raccontato di avere iniziato a fare politica ispirandosi ai principi di mio fratello Paolo e di essere addirittura entrata in politica dopo la strage di via d’Amelio, cosa alla quale io credo assolutamente, con le esternazioni del suo ministro Nordio, il quale sceglie proprio il momento meno opportuno per esternare questa sua voglia di cambiare un articolo fondamentale nella legislazione che ci ha lasciato Paolo e Giovanni Falcone».

«Come mai Nordio sceglie proprio quest’occasione per esternare la sua volontà di cambiare la norma sul concorso esterno alla mafia definendolo, inoltre, in maniera sprezzante - ha aggiunto Borsellino - Si ricordi che quell’articolo è stato voluto da Falcone e da Paolo, e che senza non ci sarebbe stato il maxiprocesso. Si ricordi inoltre che ancora oggi tanti procedimenti giudiziari sono fondati proprio su sull’applicazione di quell’articolo - ha concluso -. Non ho avuto modo di porre queste domande, lo faccio ora attraverso la stampa».

Salvatore Borsellino: «Sul palco mai chi ha fermato il corteo del 23 maggio»

Il corteo partito dall’albero Falcone ha raggiunto via D’Amelio al grido «fuori la mafia dallo Stato» e resistenza» ed è stato accolto da Salvatore Borsellino delle Agende Rosse tra i promotori della manifestazione che si è svolta in modo pacifico e senza alcun problema.

«Voi siete i benvenuti, qui su questo palco non ci saliranno mai e poi mai quelle personalità per la cui presenza all’albero Falcone il 23 maggio siete stati fermati impedendovi di unirvi al ricordo», ha detto Salvatore Borsellino, fratello del giudice assassinato, parlando dal palco di via D’Amelio, accogliendo il corteo del coordinamento 19 luglio.

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