L’8 settembre del 2021 viene rapinata la moglie del boss Michele Micalizzi. Dei banditi, evidentemente non sapendo chi fosse la vittima, entrano in azione allo Zen di Palermo e rubano l’auto della donna. Il capomafia in due ore scopre gli autori del colpo e li punisce. Il particolare, per il gip «plateale dimostrazione del potere criminale» del mafioso, emerge dall’inchiesta della Dda di Palermo che ha portato a 11 arresti tra i quali quelli di Micalizzi e del figlio.
I rapinatori vengono costretti a riconsegnare l’automobile alla moglie del capomafia. Ma prima uno dei responsabili viene selvaggiamente malmenato dagli uomini del boss. Il figlio di Micalizzi, Giuseppe, e un complice rassicurano il capomafia e la moglie, presenti vicino al luogo del pestaggio, di aver dato una dura lezione al bandito. «Tu mi devi dire grazie. Sei vivo... l’ho macinato... l’ho ammazzato», dice non sapendo di essere intercettato.
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