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L'inchiesta sulla mafia dello Zen: Carmelo Cusimano provò ad uccidere a coltellate il fratello Anello

La vicenda salta fuori dalle carte dell'operazione Metus, che ha portato agli ordini di arresto per undici persone. «No, io ci sono andato per ammazzarlo», ammette l'autore del gesto, finito in carcere

L’inchiesta dei carabinieri che ha portato all’arresto di 11 mafiosi palermitani ha anche fatto luce su un tentato omicidio. Il mafioso Carmelo Cusimano cercò di uccidere il fratello Anello a coltellate per dissapori familiari. Per ricomporre i dissidi che avevano portato al delitto intervennero le figure più carismatiche del mandamento.

È la stessa vittima, intercettata mentre incontra in carcere il terzo fratello, Giuseppe, reggente del clan dello Zen, a raccontare l’aggressione. E il boss detenuto non nasconde la sua rabbia verso il familiare. «Non ho più un fratello che si chiama Carmelo, appena esco lui sarà il primo», dice facendo intendere propositi di vendetta.

La vittima continua nel suo racconto dell’aggressione e riferendo le parole del fratello Carmelo dice: «a te appettavo» e con le mani indica la lunghezza del coltello. Lo stesso autore del gesto, intercettato, ammette tutto: «No, io ci sono andato per ammazzarlo». Carmelo Cusimano è fra gli arrestati di oggi.

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